Roma – Francesco Pionati, portavoce dei Responsabili attacca i nuovi nove sottosegretari nominati da Berlusconi, in particolare Daniela Melchiorre.
Pionati – Il portavoce dei Responsabili Francesco Pionati, assiste alle nuove nomine a sottosegretario di nove deputati, in maggioranza passati dall’opposizione alla maggioranza, ma non c’è alcun posto per lui.
E se la prende con tutti e nove, soprattutto con Daniela Melchiorre, la Liberaldemocratica che ha votato no al governo il 14 dicembre ma è entrata lo stesso nell’esecutivo ieri con un posto di sottosegretario.
Al Corriere della Sera dice: “Sembravano i saldi da Cenci”, che non è altro che un negozio di abbigliamento che si trova vicino alla Camera.
“Una grande folla accalcata all’ingresso. Gente in coda da ore, sudata, preoccupata. Ma io sono snob e non mi metto mai in fila: preferisco cedere il posto agli assatanati e aspettare. Assatanati che hanno ottenuto la poltrona con tenacia fuori dal comune: Diciamo che hanno posto degli aut-aut. Hanno richiesto che si tenesse fede a impegni presi durante determinati passaggi. Fuori dalla logica del pastone giornalistico: sono stati premiati per l’appoggio alla maggioranza in difficoltà: Ci sta, fa parte del gioco, non è lunare”.
Daniela Melchiorre – Pionati attacca soprattutto l’ex Liberaldemocratica nominata proprio ieri sottosegretario: “Niente di personale”, dice Pionati, “ma non si può premiare chi il 14 dicembre ha cercato di ammazzare Berlusconi. La priorità è il Paese, non questo rimpastino. Anche perché di rimpastini ne sono previsti altri, già annunciati dal premier. Ma siamo sicuri che si approverà mai il disegno di legge che apre a nuove poltrone? Certo, si può licenziare anche in 60 giorni. Questo non è il governo del fare? E poi, attenzione: questa tornate di nomine non è stata applaudita. Molti sono gli scontenti. Si chiedono sacrifici sempre ai più fedeli: ci vorrà pure una compensazione virtuosa. In attesa del disegno di legge, la compensazione virtuosa si può ottenere in altro modo: C’è un posto da ministro vuoto. Ma anche la delega che mi era stata attribuita, alle Comunicazioni, non è stata assegnata. E poi c’è un’iradiddio di nomine da fare, tra cui le authority”.
Matteo Oliviero