Ruby: chiesto il rinvio a giudizio per Minetti, Fede e Mora

Caso Ruby. Il Consigliere regionale lombardo Nicole Minetti, il Direttore del Tg4 Emilio Fede e l’agente delle star Lele Mora, potrebbero dover rispondere in Tribunale delle accuse di induzione e favoreggiamento della prostituzione, anche minorile, formulate dai magistrati della Procura di Milano. La richiesta, non ancora accettata, è stata trasmessa al GUP Maria Grazia Domanico.  L’inchiesta si è sviluppata attorno alle feste a Villa San Martino, la residenza di Arcore del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Nicole Minetti, Emilio Fede e Lele Mora, secondo i PM, sarebbero gli organizzatori delle suddette feste, che hanno visto la partecipazione anche di Karima el Marough, alias Ruby e per le quali sono stati ipotizzati diversi scambi sesso-denaro.

Errore di trascrizione. I legali del Direttore del TG4, avevano recentemente parlato di “errore gravissimo” e forse “fraudolento“, in riferimento all’attribuzione di un’utenza telefonica, indicata come di Fede ed invece appartenente a Lele Mora.  A questo proposito il Procuratore Edmondo Bruti Liberati, è intervenuto direttamente per fare chiarezza sulla vicenda: “un errore di trascrizione – ha spiegato il magistrato – contenuto in una copia di lavoro informale depositata agli atti“. Ma, ha aggiunto, la relazione ufficiale dello Sco di Dicembre 2010 “riporta le utenze telefoniche in modo corretto” quindi, ha concluso il Bruti Liberati, “bastava leggersi gli atti“.

Nulla di nuovo. Questo il commento a caldo del Direttore del Tg4 e giornalista di lungo corso. “Sono otto, nove mesi che la Procura si occupa delle cene di Arcore – ha spiegato Fede – non poteva smentire se stessa. La richiesta di rinvio a giudizio sarà probabilmente accettata dal giudice perché nessuno smentira’ l’altro. L’unica speranza è il Tribunale”.  “Era scontata (la richiesta di rinvio a giudizio NDA), è tutto logico”, ha concluso.

A.S.