Sono in arrivo migliaia tra grandi e piccoli imprenditori alla Fiera di Bergamo, per confrontarsi nelle seconde assise generali della storia di Confindustria. Tre gli elementi centrali del confronto: la stessa associazione, le relazioni industriali, un’agenda di proposte al governo. Otto, invece, i tavoli tematici della mattina: le imprese che vogliamo, il compito di Confindustria; le azioni industriali per la produttività; fisco credito e finanza; infrastrutture ambiente e energia; pubblica amministrazione, semplificazioni e costi politica; giovani, merito e opportunità; tecnologia, ricerca e innovazione.
I primi commenti. “La priorità è la riforma fiscale”, affermano dall’associazione degli industriali. “Chiediamo il minimo indispensabile perché il Paese possa uscire da questa sofferenza. Al governo chiediamo che sblocchi tutto quello che ha promesso in questi anni”. Per il past president (dal 1996 al 2000) Giorgio Fossa, si tratta dell’occasione per “ridiscutere il futuro di Confindustria”. Secondo Fossa, infatti, “ci sono delle modifiche da fare, abbiamo idee chiare”. Al suo arrivo, il presidente di Assolombarda, Alberto Meomartini, spiega che “oggi l’obiettivo è definire un’agenda per lo sviluppo”, evidenziando, inoltre, la necessità di “puntare su indirizzi di medio termine perché le soluzioni a breve non ci sono. Non sono assise di rivendicazione – conclude – ma assise di responsabilità”. Un breve commento anche da parte di Cesare Trevisani, vicepresidente di Confindustria per le infrastrutture, secondo cui “bisogna puntare sulle semplificazioni, dove qualche passo e stato fatto, e sull’accelerazione degli stanziamenti: bene le decisioni del CIPE, ma bisogna passare poi presto ai fatti”. “Un segnale chiaro e forte”, infine, è ciò che si augura Giorgio Fiore, presidente di Confindustria Campania: “E’ un appuntamento molto importante – osserva – anche per le imprese del Sud”.
Mauro Sedda