Draghi alla Bce, i dubbi della Merkel

Da indiscrezioni del settimanale Der Spiegel, la cancelliera tedesca Angela Merkel avrebbe espresso seri dubbi sulla candidatura di Draghi alla guida della Banca centrale europea e cercherebbe di ostacolarne la nomina.
Dopo la dichiarazione di sostegno a Draghi da parte del presidente francese Nicolas Sarkozy la settimana scorsa durante la sua visita a Roma, suffragata dalla sponsorizzazione da parte dell’ex ministro delle Finanze tedesche Peer Steinbrueck, dal capo dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker e dai vertici di Belgio, Portogallo e Spagna, la designazione dell’attuale governatore della Banca d’Italia sembrava ormai certa, ma il tiramolla della Merkel solleva ora serie perplessità.

I dubbi della Merkel. Da quanto si apprende dall’edizione online del settimanale politico tedesco Der Spiegel, la cancelliera Angela Merkel avrebbe espresso seri dubbi sulla candidatura di Draghi come successore di Trichet e cercherebbe di impedirne la nomina. La Merkel, però, non metterebbe di certo in discussione qualità e competenze del numero uno di Bankitalia, ma il fatto che Draghi provenga da un paese con un debito pubblico tra i più alti del pianeta e ciò minerebbe seriamente il ruolo di custode principe dell’euro che egli si accingerebbe a ricoprire.
Per lo staff della Merkel, l’appoggio alla candidatura di Draghi alla guida della Bce sarebbe, dunque, troppo difficile da giustificare in casa Germania, visto che lo stato tedesco si è eretto da sempre, e ancor più durante la crisi, a paladino della stabilità della moneta unica, del pareggio di bilancio e dell’applicazione più rigorosa e restrittiva possibile dei parametri di Maastricht, arrivando a criticare più volte i piani di aiuti studiati per i Paesi europei a rischio default.

L’alterativa Fmi e la corsa di Draghi. Il settimanale tedesco, ancora, ritiene che la Merkel vorrebbe, però, lanciare la candidatura Draghi alla guida del Fondo monetario internazionale al posto di Dominique Strauss-Kahn, che avrebbe l’intenzione di voler lasciare l’incarico per candidarsi alle elezioni presidenziali in Francia.
Ma, per quanto la Germania non sia decisa nello spingere la candidatura dell’economista italiano al vertice della Bce, nemmeno potrà osteggiarla con tanta facilità. Mario Draghi, infatti, sembrerebbe appoggiato dall’intero mondo economico occidentale, come le più autorevoli testate giornalistiche tedesche e Usa hanno più volte evidenziato, gode della stima e dell’appoggio degli stessi ambienti politico-economici tedeschi e non ha un concorrente di pari spessore dopo la rinuncia di Alex Weber, ex numero uno della Banca centrale tedesca.
Riusciranno i timori di tenuta elettorale della Merkel, anche se ben motivati dallo spaventoso debito sovrano italiano, a fermare la corsa del nostro Draghi?

Marco Notari