Relazione stabile. Non era un semplice flirt, una relazione di breve durata e di scarsa importanza. Salvatore Parolisi, marito di Melania Rea, la donna 29enne uccisa a coltellate lo scorso 18 aprile nel bosco delle Caesermette, avrebbe una relazione con una donna, una delle sue soldatesse, da due anni. Una storia che non era qualcosa di frivolo, ma pare ci sia anche un forte coinvolgimento sentimentale fra i due. A confessare il presunto rapporto extraconiugale di Salvatore Parolisi è stata appunto l’ amante, un’ ex volontaria del 235° Reggimento di Ascoli, attualmente in servizio a Roma. La donna è stata interrogata dai carabinieri di Lecce, dove risiede.
Il coltellino delle soldatesse. Per il 18 aprile la donna ha un alibi forte: si trovava a Roma in caserma, come scrive Il Mattino. Tuttavia, gli inquirenti non abbandonano l’ ipotesi che a uccidere brutalmente Melania sia stata una donna, forse proprio una delle soldatesse di Parolisi, anche perché l’arma potrebbe essere un coltellino simile a quello che le volontarie agli istruttori a fine corso, talvolta con una dedica incisa.
Intanto i poliziotti hanno deciso di comperare proprio questo coltellino, con l’ intenzione di comparare quest’ arma con le ferite che hanno ucciso Melania, per stabilire se il delitto è stato compiuto con un oggetto di questo tipo. Si sono quindi presentati ieri alla Casa del coltello, non distante dalla caserma Clementi, per acquisire tre diverse armi-souvenir, modelli Smith&Wesson e M-Tech. Il titolare, tra l’ altro, ha detto ai militari che recentemente alcune soldatesse avevano anche chiesto di incidervi un nome, che non ricorda, ma non avendo l’attrezzatura necessaria ha suggerito loro di andare in un altro negozio. Anche il gestore del negozio in cui si fanno le incisioni, però, non ha saputo indicare il nome, in quanto l’operazione è stata fatta a mano e non con un programma.
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