Un nuovo vertice tra gli inquirenti che si occupano dell’omicidio di Melania Rea, la mamma ventinovenne il cui cadavere è stato trovato diciassette giorni tra gli alberi del Bosco delle Casermette, in località Ripe di Civitella.
Nella Procura di Ascoli, da qualche giorno l’unica titolare dell’inchiesta, sono riuniti il procuratore Umberto Monti, il comandante provinciale dei carabinieri Colonnello Alessandro Patrizio, il capitano Roberto D’Ortona e un altro ufficiale. Tra i temi dell’incontro probabilmente ci sarà, oltre a un punto generale della situazione, anche un approfondimento sugli ultimi sviluppi che si sono avuti nelle indagini specialmente per quella che oramai è stata ribattezzata con la pista militare.
Invidie e rivalità – L’idea che a uccidere Melania possa essere stato qualcuno che ha a che fare con l’esercito è legata a doppio filo con l’ipotesi secondo cui la figura del marito della vittima, il caporalmaggiore Salvatore Parolisi, non sarebbe totalmente estraneo nella vicenda: anche se non fosse stato lui a volere, in un modo o nell’altro, la morte di colei che ha sempre dichiarato di aver amato tanto, potrebbe comunque celarsi nel suo passato il germe che avrebbe dato il la alla follia che ha accecato l’assassino.
Parolisi ha ammesso di aver avuto una relazione con un’allieva e gli investigatori non escludono che la vicenda possa essersi ripetuta con altre soldatesse. Una di loro, sentendosi rivale di Melania e incapace di accettare la subalternità del proprio rapporto con il caporalmaggiore, potrebbe aver perso il controllo e aver commesso l’irreparabile.
A tal proposito, gli inquirenti dovranno appurare se il racconto di Egidio Luzi, proprietario di un’armeria a Villa Lempa, possa avere un’importanza per la risoluzione del caso: il venditore ha raccontato ieri a Quarto Grado di aver venduto tempo addietro un coltello a serramanico, con lama di circa nove centimetri, a tre soldatesse.
Nello stesso paesino, nel tardo pomeriggio del 18 aprile – giorno in cui si pensa Melania possa essere stata uccisa – alcune persone hanno notato due donne in mimetica, in compagnia di un terzo militare, in uno stato di viva agitazione.
S. O.