C’è poco da fare. Sarà pure una macchietta, sfiorerà a più riprese il ridicolo, ma bisogna urgentemente trovare i responsabili di Domenico Scilipoti. Non i suoi colleghi di partito, ma proprio chi sta all’origine della sua presenza in Parlamento e, di riflesso, sull’intera scena pubblica, media compresi.
E due nomi su tutti si potrebbero fare, nel rispetto della par condicio: Antonio Di Pietro, che nel 2008 qualcosa dovette pur vedere nel personaggio prima di imbarcarlo nelle liste dell‘Italia dei Valori, e Silvio Berlusconi che lo scorso dicembre, non avendo che pesci pigliare, tirò su dal fondale della politica – sul tipo di esca usata non è dato sapere – il cosiddetto Movimento di Responsabilità Nazionale, di cui Scilipoti è cofondatore. Partito che più che un pesce, rischia di rivelarsi uno scarpone. Seppur utile nel dare man forte alla maggioranza di governo.
Show e maleducazione – Cinquantatreenne nativo di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, Domenico Scilipoti nelle ultime settimane ha capito come rinvigorire il clamore attorno alla sua persona, dopo il passaggio dall’opposizione alla maggioranza che permise al governo Berlusconi di ottenere la fiducia alla Camera: l’esponente dei Responsabili continua a sfornare teatrini di indubbio cattivo gusto tra radio e tv.
Se soltanto qualche giorno fa, sulla Rete impazzava il file audio del suo intervento nel corso del programma radiofonico La Zanzara con l’intento di difendere il nuovo inno di Mrn, risale a venerdì sera l’ultima comparsata. Stavolta in televisione.
Nel corso della trasmissione Mi manda Rai 3, Scilipoti, che oltre a essere un politico è anche un medico specializzato in ginecologia e agopuntura, è stato invitato come ospite per parlare del caso di una donna malata di tumore e deceduta a causa dell’accettazione di cure per così dire ‘alternative‘.
Toneguzzi e il convegno alla Camera – Ma cosa c’entra Scilipoti con questa sventura? Il leader di Mrn, oltre a essere fervente seguace di queste discipline mediche sui generis, è stato anche l’organizzatore di un convegno – ma non ditelo a lui perché vi risponderà che si trattava solo di una conferenza – tra i cui invitati compariva Danilo Toneguzzi, psichiatra, psicoterapeuta e presidente comitato scientifico dell’Associazione leggi biologiche applicate (Alba).
Quest’ultimo è stato il referente in Italia della cosiddetta Nuova Medicina Germanica, ideata dal tedesco Rike Geerd Hamer, disciplina che si prefissa l’obiettivo di abbattere la tradizionale medicina, anche per quanto riguarda la lotta ai tumori. Toneguzzi è sotto processo per omicidio colposo e truffa in quanto ritenuto colpevole di aver convinto una malata terminale a interrompere le cure tradizionali sostenendo – secondo l’accusa – che “i tumori non esistono, che fumare non fa male e che mangiare un dolce avrebbe potuto essere d’aiuto ai malati terminali”.
Si deve vergognare – Se di Vittorio Sgarbi si ricorda l’ormai famoso ‘capra‘ utilizzato a ripetizione contro il malcapitato di turno, di Domenico Scilipoti – che del critico d’arte sembrerebbe essersi candidato a divenirne l’erede – potrebbe passare alla storia l’espressione ‘lei si deve vergognare‘ rivolta per un numero imprecisato di volte contro il conduttore Edoardo Camurri, reo di avergli posto una domanda che, per colui che si professa responsabile a tutto tondo, non meritava risposta.
A noi il quesito sembra, invece, molto importante e Scilipoti, se non vuole correre il rischio di vedere la sua immagine definitivamente compromessa, dovrebbe sentirsi in dovere di dare una risposta: Onorevole Scilipoti, perché invitò Danilo Toneguzzi al convegno sulla medicina alternativa?
Simone Olivelli