Milano contro le perreras: lotta dura all’orrore spagnolo

Milano contro le perreras spagnole. Cos’è una perrera? Semplicemente, un canile. “Perro” infatti, in lingua iberica significa cane. La legge spagnola sul randagismo e sulla detenzione di animali domestici in strutture apposite è però alquanto diversa da quella di gran parte dei paesi europei, Italia compresa. E se nel Bel Paese il fenomeno dei canili lager è un cancro da estirpare, contro il quale si è mobilitato da qualche tempo anche il Ministero della Sanità, è da dire che il suddetto (fenomeno) sfocia comunque nella piena illegalità.  In Spagna però non è così; lager o meno, i cani che vengono portati in una perrera, dopo un certo periodo di tempo (in media una decina di giorni), vengono inderogabilmente uccisi. Perchè? il motivo è formalmente inappuntabile: tutto ciò è assolutamente legale.

Sensibilità vs disinformazione. Se la forma è una cosa, la sostanza in questo caso è davvero tutt’altro. Al presidio che si è tenuto oggi di fronte alla stazione centrale di Milano (cliccare su gallery in basso a destra per accedere alle foto dei sopravvissuti), l’impressione è stata quella che la maggior parte dei presenti si conoscessero. Quasi tutti volontari o comunque simpatizzanti della causa che hanno deciso di dedicare il proprio tempo libero a salvare da morte certa i quattro zampe iberici, morte che, dice qualcuno, può arrivare tranquillamente prima del “giorno dell’esecuzione”. Secondo diversi volontari infatti, nelle perreras sopravvivono (fino a quando li ammazzano) solo i più forti. Il cibo e l’acqua non vengono distribuiti, ma lanciati nelle gabbie (abitate da più cani), chi riesce mangia e/o beve, gli altri muoiono di stenti. Realtà o esagerazione dovuta alla necessità di sensibilizzare alla causa? Come spesso accade, è probabile che la veridicità o meno di una simile atrocità dipenda dai casi, ma il problema comunque rimane; in Spagna i cani li fanno fuori per legge. La manifestazione di Milano di oggi non è stata l’unica. Eventi analoghi si sono tenuti in diversi capoluoghi regionali, come Genova e Cagliari. Contestualmente la protesta si è accesa anche a Madrid, cosa quanto mai utile, visto che, sempre secondo i volontari eternamente impegnati in distruttive lotte contro il tempo, in Spagna ben pochi sono a conoscenza di questa legge. Molti portano i cani nella perrera più vicina magari perchè hanno perso il lavoro e non possono più mantenerli, ma non sanno che il loro peloso, se non verrà adottato in quel breve lasso di tempo,  morirà entro pochi giorni.

Una questione europea. Solo l’UE infatti, potrebbe imporre alla Spagna (e non solo a lei) di modificare in senso comunitario la propria legge sull’eutanasia canina, abolendola. Le manifestazioni di oggi sono state indette proprio a questo scopo. Oltre a voler sensibilizzare l’opinione pubblica, la richiesta è quella di un intervento deciso da parte dell’Unione Europea. Fino a quando questo non avverrà, la vita dei cani spagnoli sarà nelle mani dei volontari italiani (e non solo) che impegnandosi personalmente anche a livello economico, strappano quanti più pelosi possibile ad una fine maledettamente indegna.

A.S.