Nel suo lungo intervento a sostegno del candidato sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, Nichi Vendola non ha mancato di attaccare Berlusconi e la Lega. Giunto ieri nel capoluogo lombardo, il leader di Sel ha arringato la piazza puntando l’indice contro il “sovrano medievale” che vuole “privatizzare la giustizia” e contro la Lega xenofoba che inganna il suo elettorato. Un quadro desolante, che a Milano – ha notato Vendola – è stato perpetuato dalla cattiva gestione di Letizia Moratti. Da qui l’auspicio di un cambiamento promosso dal candidato di centrosinistra: “Amo la mitezza di Pisapia – ha spiegato il leader di Sel – perché è il contrario del pittbulismo in politica”.
La forza del candidato mite – “Non ho le competenze né la palla di vetro, ma a Milano sento profumo di cose pulite e di cose belle e Pisapia con la sua mitezza è proprio il contrario del pitbullismo di chi fa politica abbaiando, mordendo e facendo sentire l’odore del sangue, rovesciando le parole come nel mondo di Orwell, che è la peggiore di tutte le mafie”. Così il governatore della Puglia, Nichi Vendola, giunto ieri a Milano per sostenere la candidatura di Giuliano Pisapia, ha ieri auspicato l’arrivo di una fase nuova in città. “Io adoro Pisapia proprio per la sua mitezza – ha ripreso il numero uno di Sel – Milano merita di riscoprire la sua mitezza con lui perché finora è stata maltrattata da Letizia Moratti con il suo galateo da cicisbei della classe dirigente. Mentre lei prendeva a braccetto i leghisti e coccolava culture razziste e xenofobe – ha affondato il pugliese – questa città deperiva. Dobbiamo ripartire da qui e sconfiggere Berlusconi con l’eleganza della passione civile, a partire da Milano e da Pisapia”.
L’affondo su Berlusconi – Al governatore della Puglia non sfugge, infatti, che le elezioni amministrative a Milano coincidono con un test per il governo nazionale. Per questo il suo discorso a favore di Pisapia equivale all’ennesimo attacco sferrato ai danni al berlusconismo: “Il fatto di combattere per vincere proprio nella capitale del berlusconismo – ha notato Vendola – è già un segno di avanzamento straordinario. Il centrosinistra ha già vinto una sua battaglia perché questa era la capitale del berlusconismo e invece le primarie hanno dato una forza e un’anima a una coalizione che ha saputo allargarsi coinvolgendo tutte le forze di Milano”. Quindi l’attacco frontale al presidente del Consiglio: “Per un sovrano medievale come si crede Berlusconi – ha scandito Vendola – è inaccettabile il concetto di uguaglianza. Per lui esistono l’Auditel e l’indice di ascolto e non si sottopone certo al giudizio della legge. Quello che lui vuole fare – ha rincarato il governatore della Puglia – è privatizzare la giustizia, altro che ‘estinguere il cancro dai pubblici ministeri'”.
Lega ladrona – Non è andata meglio alla Lega: “Vedo una Milano coperta di manifesti razzisti e che pullula di espressioni di rancore leghista e xenofobo – ha lamentato il leader di Sel – Ma se per incanto gli immigrati sparissero, in Italia non potremmo più pagare le pensioni, l’8% dell prodotto interno lordo sparirebbe e due milioni di famiglie rimarrebbero senza badanti e babysitter. Dobbiamo cambiare l’Italia – ha spiegato Vendola – a partire da una Milano pluralista, solidale e capitale dell’integrazione”. Non solo: “la Lega inganna la sua base – ha concluso caustico il governatore della Puglia – perché c’è anche una ‘Lega ladrona‘”.
Maria Saporito