Papa Benedetto XVI in visita pastorale a Venezia – La giornata

Il patriarca di Venezia Angelo Scola: “Il Nordest vuol bene al Papa” – Una splendida giornata di sole ha accolto i numerosi fedeli arrivati al Parco di San Giuliano fin dalle prime ore della mattina per accogliere Papa Benedetto XVI a Venezia. La questura al termine della celebrazione dirà che erano in 250.000 a riempire ogni angolo del parco, ma la polizia municipale e l’organizzazione parla di oltre 300.000 pellegrini giunti da ogni città del Nordest e non solo: si sono uniti ai fedeli di tutte le età nel parco di Mestre gruppi croati, filippini, bavaresi, sloveni e sette persone giunte dal Kenya; quattro uomini e tre donne hanno infatti effettuato un pellegrinaggio a Roma e Venezia accompagnati da don Giacomo Basso, parroco di Ol Moran e sacerdote della diocesi veneziana.

Fin dall’apertura dei cancelli del Parco fissata alle 5.30, i fedeli hanno dato il via all’occupazione pacifica e gioiosa delle aree verdi che si sono via via colorate di bianco e giallo grazie agli striscioni, alle bandiere, ai cappellini, e alle bandierine poi riposti in ordinato silenzio come richiesto dagli organizzatori. Papa Benedetto XVI è arrivato a bordo della papamobile pochi minuti prima delle dieci ed ha anche abbracciato e benedetto a sorpresa una bimba di poco più di un mese che era in braccio alla madre lungo le transenne. L’elaborato palco ispirato alle basiliche di Aquileia e San Marco ha poi accolto la liturgia e l’omelia del pontefice che ha posto l’attenzione sulla necessità di un dialogo tra culture e di un ritorno allo spirito missionario, di comunione, solidarietà e condivisione, senza aver timore degli altri e di chi viene da terre lontane. Un discorso attuale che ha toccato temi importanti come la perdita della speranza, la paura, le prove a cui sono sottoposti quotidianamente tanti uomini e donne di tutte le età in ogni parte del mondo. Papa Benedetto XVI ha voluto esortare i credenti ad avere coraggio, ad ispirarsi ai discepoli di Emmaus per testimoniare e difendere i valori della fede cristiana senza cedere “alle ricorrenti tentazioni della cultura edonistica ed ai richiami del consumo materialista”.
Al termine della celebrazione eucaristica i fedeli di tutte le età si sono avviati verso casa ma molti hanno deciso di rimanere nell’area verde o spostarsi in Piazza San Marco e di fronte alla Basilica della Salute per attendere il Papa nelle due ultime tappe della visita pastorale. L’organizzazione ha saputo gestire le emergenze, la maggior parte causate dal caldo, e l’inaspettata affluenza che si è rivelata quasi il doppio di quella prevista alla vigilia.

Dopo il suggestivo corteo acqueo delle Società remiere lungo il Canal Grande e il pranzo con i vescovi nel Palazzo Patriarcale (al termine del quale il patriarca di Venezia Angelo Scola ha dichiarato “Il Nordest vuol bene al Papa” e il Santo Padre ha espresso la sua soddisfazione per l’esperienza meravigliosa, l’entusiasmo e la qualità della celebrazione a Mestre), Benedetto XVI è poi tornato nella Basilica di San Marco. L’assemblea per la chiusura della visita pastorale diocesana ha permesso al pontefice di invitare la Chiesa di Venezia ad imitare Zaccheo e ad aiutare “l’uomo di oggi a superare gli ostacoli dell’individualismo, del relativismo”. In conclusione del suo discorso il Papa ha esortato fedeli e sacerdoti ad avanzare “fiduciosi nel sentiero della nuova evangelizzazione, nel servizio amorevole dei poveri e nella testimonianza coraggiosa all’interno delle varie realtà sociali”. Il programma della visita è poi proseguito con l’atteso momento della partenza con destinazione Basilica della Salute a bordo de La Dogaressa: la gondola che nel 1985 trasportò anche Giovanni Paolo II. La storica gondola è stata condotta da Bruno Dei Rossi e Franco Dei Rossi “Strigheta” (figli di Albino Dei Rossi che portò in gondola i tre papi Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II), e da Giampaolo D’Este e Igor Vignotto (storici rivali nelle regate storiche veneziane).

L’ultima parte del pomeriggio veneziano di Benedetto XVI si è infine svolta nella Basilica della Salute dove si trovano il polo pedagogico-accademico e di ricerca Studium Generale Marcianum. Per questa occasione il Papa ha rivolto le sue parole ai rappresentanti del mondo culturale (tra cui i rappresentanti delle comunità ebraica e musulmana), artistico, socioeconomico di Venezia e ha benedetto la rinnovata Cappella della SS. Trinità e la biblioteca, di cui è stato completato un lungo restauro. Le tre parole chiave dell’ultimo discorso di questa visita pastorale sono state acqua, Salute e Serenissima. Acqua per auspicare una scelta rivolta non alla città “liquida”, ovvero “patria di una cultura che appare sempre più quella del relativo e dell’effimero”, ma piuttosto ad una “città che rinnova costantemente la sua bellezza attingendo dalle sorgenti benefiche dell’arte, del sapere, delle relazioni tra gli uomini e tra i popoli”. Salute per omaggio al luogo ma anche per le capacità di Dio di guarire da ogni tipo di problema sia esso fisico, psichico o spirituale. Serenissima, infine, “ci parla di una civiltà della pace, fondata sul mutuo rispetto, sulla reciproca conoscenza, sulle relazioni di amicizia. Venezia ha una lunga storia e un ricco patrimonio umano, spirituale e artistico per essere capace anche oggi di offrire un prezioso contributo nell’aiutare gli uomini a credere in un futuro migliore e ad impegnarsi a costruirlo. Ma per questo non deve avere paura di un altro elemento emblematico, contenuto nello stemma di San Marco: il Vangelo. Il Vangelo è la più grande forza di trasformazione del mondo, ma non è un’utopia, né un’ideologia” – ha affermato Papa Benedetto.

Dopo il saluto ai fedeli presenti tra cui molti bambini e ragazzi, il Santo Padre ha poi lasciato la città di Venezia ed è ripartito dall’aeroporto di Tessera concludendo, in questo modo, una due giorni che l’hanno visto protagonista ad Aquileia e in laguna. Tra i partecipanti sembravano essere dimenticate le numerose polemiche delle ultime settimane relative, nella maggior parte dei casi, agli eccessivi costi e alle dinamiche organizzative necessarie alla preparazione di questa visita pastorale. A San Giuliano e San Marco era invece molta la soddisfazione dei fedeli che hanno sottolineato come la visita pastorale sia stata un’occasione di condivisione ed unione tra parrocchiani e concittadini ma anche un importante momento di incontro che ha permesso di sentirsi più vicini alla Fede grazie alla presenza del Santo Padre.

Beatrice Pagan
Foto Giuseppe Antonio Valletta