Ciclismo, Giro d’Italia – C’è ben poco di sportivo da raccontare in questa quarta tappa del Giro d’Italia. Il tratto odierno tra Genova e Livorno è stato neutralizzato e di fatto non si è corso, anche se i km sono stati ugualmente percorsi. Le squadre si sono alternate guidando il gruppo per 10 km a testa in omaggio allo sfortunato corridore morto ieri. La squadra di Wouter Weylandt ha tagliato il traguardo abbracciata: con loro anche Tyler Farrar, grande amico del ciclista scomparso.
Dolore – E’ stata una tappa straziante, portata a termine per volere del padre di Weylandt. “Andate avanti nel nome di mio figlio“, aveva detto, e così è stato. E la carovana nel giro ha risposto da par suo, percorrendo in rispettoso silenzio i 216 km previsti e sfilando anche nelle vie interne dell’ospedale pediatrico Gaslini di Genova, regalando un sorriso ai bambini meno fortunati. La tappa si è aperta qualche minuto prima delle 12 con il “silenzio” suonato dalla fanfara dei bersaglieri. La Leopard-Trek ha iniziato la tappa davanti a tutti e ha sfilato per prima sotto il traguardo, tutti insieme, tutti abbracciati con in più quel Tyler Farrar strettissimo amico dello sfortunato Wouter.
Domani – Lo stesso Farrar ha annunciato che lascerà il Giro: troppo il dolore per continuare a gareggiare. Domani si corre ancora, la tappa sarà tra Piombino e Orvieto, 191 km di media montagna. La maglia rosa sarà sulle spalle dello scozzese David Millar che l’aveva guadagnata ieri, in una delle giornate più cupe del Giro. Nel pomeriggio di oggi gli esami autoptici hanno evidenziato come il velocista belga sia morto sul colpo. Sono state riscontrate anche lesioni agli organi interni, oltre al trauma cranio-facciale: Wouter Weylandt non ha sofferto.
Rosario Amico