L’obesità è contagiosa: più facile ingrassare con amici “fuori forma”

Contagio obesità. L’obesità è contagiosa e si può diffondere tra amici e parenti: frequentare persone in sovrappeso aumenta il rischio di diventare fuori forma fino al 60%. Chi ha un amico “oversize” può ingrassare quasi tre volte di più di chi non ha un amico che veste la taglia “xxl”. È quanto emerge da uno studio pubblicato su American Journal of Public Health dai ricercatori dell’Arizona State University di Tempe (Usa), secondo cui chi ha problemi di peso tende a influenzare “in negativo” le persone che lo circondano. La ricerca dimostra che l’ambiente sociale in cui viviamo facilita i chili di troppo perché gli stili di vita si trasmettono: le nostre relazioni con i nostri simili e le influenze ambientali determinano le nostre abitudini e di conseguenza, anzi forse soprattutto, quelle cattive. Non si tratta più qui dunque di componente genetica che determina la tendenza all’obesità di membri appartenenti alla stessa famiglia, ma di mera azione sociale, che esercita una pressione di cui spesso restiamo inconsapevoli ma che agisce a livello profondo.

La ricerca. Nel corso della ricerca gli esperti hanno confrontato l’indice di massa corporea di 101 donne con quello dei loro amici e familiari (812), rilevando che il rischio di obesità risultava maggiore nei soggetti che frequentavano persone in sovrappeso.  Secondo gli studiosi sono tre le ipotesi in grado di spiegare questo fenomeno: gli amici possono condividere abitudini alimentari e passatempi “nocivi”; frequentare individui obesi porta a ritenere il sovrappeso una cosa “normale”; chi ha problemi di linea può esercitare una “sottile pressione psicologica” sulle persone che lo circondano affinché raggiungano il loro stesso peso. Questo effetto è stato riscontrato soprattutto in casi di amici dello stesso sesso e che naturalmente frequentano i medesimi ambienti.

Gli effetti e i rischi. La relazione tra amicizia e obesità dunque diventa preoccupante. Secondo gli studiosi viene a mancare l’incentivo a mantenersi attivi e a seguire un programma di attività fisica che consenta di mantenersi in forma. “Se siamo in grado di comprendere il modo in cui l’obesità si diffonde tra i membri di un nucleo familiare e tra gli amici – spiega Daniel Hruschka, che ha guidato lo studio – possiamo anche capire dove focalizzarci per combatterla”. Le implicazioni socio-sanitarie di questi dati sono molto importanti, perchè se si aiutasse una persona a perdere peso e a tornare in forma per prevenire disturbi cardiovascolari, si potrebbe spingerne almeno altre quattro o cinque a fare la stessa cosa. Anche la magrezza potrebbe essere “socialmente contagiosa“?

Adriana Ruggeri