C’è un rumor che dalla Rete si è trasferito nelle strade che riguarda la città di Roma. Si dice infatti che domani, mercoledì 11 maggio, la Capitale verrà colpita da un violento terremoto che finirà per raderla al suolo. Una profezia attribuita a Raffaele Bendandi (autodidatta e appassionato di sismologia morto 32 anni fa) che ha iniziato a circolare su Internet assumendo piano piano i caratteri di una vera e propria psicosi. Ma se si va più a fondo, si scopre che Bendandi non ha mai scritto nulla del genere e che i tecnici e gli esperti di sismologia scartano categoricamente la possibilità che un tale evento possa verificarsi. Tutto tranquillo allora? Neanche per sogno: in molti domani a Roma hanno deciso di fare festa, concedendosi una gita fuori porta infrasettimanale. “Perché io non ci credo – hanno spiegato – però non si mai”.
Una bufala credibile – Uno scherzo sfuggito al controllo dei suoi ideatori? Il tentativo malefico di seminare panico? La dimostrazione di quanto la mente umana sia suggestionabile? Gli interrogativi che tentano di comprendere cosa possa esserci all’origine dell’ultimo rumor sulla città di Roma sono tanti. Da qualche giorno, sulla Rete, circola una notizia apocalittica secondo la quale mercoledì 11 maggio la Capitale verrà colpita da un terremoto devastante che ne causerà la quasi completa distruzione. Una notizia che i “buontemponi” del Web hanno fatto risalire a una presunta profezia di Raffaele Bendandi, autodidatta appassionato di terremoti morto nel 1979. Ma che è risultata assolutamente infondata: “L’ipotesi non solo non è scientificamente concreta – ha tagliato corto il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli – ma soprattutto non è mai stata fatta da Bendandi”. Come evidenziato anche dagli addetti e dai titolari dell’istituto culturale che custodisce tutti carteggi dell’autodidatta di Faenza: “Non abbiamo trovato nulla che riguardi la presunta profezia dell’11 maggio a Roma”, hanno confermato.
Lavoro e scuola disertati – Ma sono bastate le rassicurazioni fornite dai tecnici a tranquillizzare i romani più allarmati? Se si gira per le strade della città, fermandosi tra le bancherelle dei vari mercati rionali, sembrerebbe di no. In molti, infatti, ammettono di avere paura o comunque di essere intenzionati a prendere le necessarie precauzioni. Cosa significa? Secondo una stima più che approssimativa, domani le persone che non andranno al lavoro o quelle che non manderanno i loro figli a scuola saranno circa il doppio di quelle registrate l’anno scorso nella Capitale. Una coincidenza troppo singolare per non credere che la psicosi terremoto abbia mietuto le sue vittime. E c’è anche chi, interpellato sull’argomento, ha ammesso candidamente di volersi allontanare dalla città: “Ne approfitterò per fare una gita con mio marito – ha detto una pensionata – Io personalmente non ci credo però non si mai“.
Maria Saporito