Nessuno stupore per lo scandalo. Intervistato dal settimanale ‘A’, Gerry Scotti non si sottrae a qualche sorprendente dichiarazione in merito allo scandalo Ruby. Il conduttore confessa di non essersi meravigliato troppo per il caso Lele Mora, perché “sono almeno 15 anni” che l’agente delle star “organizza festini per i manager della comunicazione, il suo è un sistema super collaudato”. Quanto al direttore del Tg4, coinvolto con Mora e Nicole Minetti nello scandalo dei festini a luci rosse nelle ville private del premier Silvio Berlusconi, Gerry Scotti dichiara: “Da ospite nei miei programmi, Fede è sempre stato molto buffo. La nostra conoscenza, però, finisce qui: di certe abitudini non sapevo nulla. Mi stupiscono, specie per l’età. Trovo che chi a 80 anni abbia così tanta voglia di divertirsi, deve averlo fatto poco a 20. Si vede che io avevo già dato”.
“Il Rubygate – spiega il popolare conduttore – l’ho vissuto con l’imbarazzo del padre di famiglia. Ho avuto al mio fianco le più belle donne della tv, da Valeria Marini a Martina Colombari, passando per Michelle Hunziker, Ilary Blasi e Silvia Toffanin. Con tutte c’è stato un rapporto di rispetto. Di quell’aria da basso impero che circonda il substrato di vallettame mi ero accorto da tempo, però, e da qualche anno ho deciso di condurre le mie trasmissioni da solo”. Scotti, che fu parlamentare per il Partito Socialista Italiano tra l’87 e il ’92 e rientrò a pieno titolo sotto la scomoda etichetta di “nani e ballerine” con cui Rino Formica si rivolgeva alle personalità dello spettacolo di cui Craxi aveva infarcito il Psi, conclude: “La tanto bistrattata Prima Repubblica non era in fin dei conti così male. Vedo molti più nani e ballerine oggi, che anche una showgirl può ottenere un ruolo istituzionale“.
R. E.