Sostenere che Raffaele Bendandi ci abbia preso è – fortunatamente e almeno per ora – totalmente fuori luogo. La profezia dell’autodidatta faentino morto nel 1979, secondo cui proprio oggi la città di Roma dovrebbe essere colpita da un violento terremoto, viene vissuta tra scaramanzia e dissacrazione anche se è innegabile che un occhio ai sismografi, in queste ore, più di un esperto lo sta dando.
Se stamattina la città eterna sembrava un po’ meno caotica – e c’è chi ha pensato che ciò sia dipeso dalla scelta di molti di rimanere a casa o addirittura allontanarsi dalla zona – è da poco giunta la notizia di alcuni sciami sismici che sono stati localizzati molto più a sud della Capitale.
Sei scosse a Catania – Quasi sicuramente una coincidenza, considerato che la zona ai piedi del vulcano Etna è tra quelle a più elevato rischio sismico del nostro Paese, ma questa notte tra le ore 3.44 e le 4.54 sono state registrate sei scosse nella zona compresa tra i centri abitati di Bronte, Maletto e Randazzo.
Le magnitudo hanno oscillato tra 2.7 e i 3.2 della scala Richter, intensità avvertite soltanto da una piccola parte della popolazione.
L’epicentro è stato segnalato a circa 20 chilometri di profondità.
In mattinata, poi, un altro terremoto è stato registrato nel centro della Sicilia: una scossa di magnitudo 2.8 è stata registrata in provincia di Enna, nella zona in cui si trovano i comuni di Aidone e Valguarnera.
Previsioni inaffidabili o meno, la sensazione mal celata da molti è che prima albeggia il 12 maggio e meglio è.
S. O.