Brindisi: Sei gay, niente patente

Patente negata per omosessualità. “Gravi patologie che potrebbero risultare di pregiudizio per la sicurezza della guida”. Questa l’assurda motivazione con cui Cristian Friscina, 28enne brindisino, si è visto negare il rinnovo della patente dalla motorizzazione della sua città. La “grave patologia” consiste nell’essere omosessuale, dunque psicofisicamente “non idoneo per il possesso della patente”. Indagando sull’ennesima vergognosa vicenda di omofobia, Cristian ha scoperto che la decisione del medico è stata influenzata da una comunicazione trasmessa dall’Ospedale militare di Bari, dove il giovane era stato visitato quando, durante il periodo di leva, si era dichiarato omosessuale.

Insorgono i Radicali. Rita Bernardini, deputata e Presidente dell’associazione radicale ‘Certi Diritti’ ha depositato oggi un esposto al ministro dei Trasporti Altero Matteoli e a quello della Difesa Ignazio La Russa, denunciando che “le conseguenze di questo diniego continuano a produrre un grave danno al cittadino pugliese, in particolare in ambito lavorativo, per la non possibilità di potersi muovere”. “Il cittadino pugliese a cui è stato negato il rinnovo della patente perché gay non è che un esempio di forma di discriminazione che avviene oggi in Italia contro una persona omosessuale” attacca Sergio Rovasio, segretario della stessa associazione. “Siamo certi – continua Rovasio – che la vicenda si risolverà in suo favore con anche il risarcimento da parte del Ministero dei trasporti dei danni provocati dal diniego alla guida ad un cittadino in ragione del suo orientamento sessuale. Aiuteremo Cristian e gli saremo vicini, ci auguriamo che episodi così gravi e odiosi non avvengano più nel nostro paese”.

Arcigay: Follia discriminatoria. Duro è il commento che giunge dall’Arcigay. Per Paolo Patanè, si tratta di “ignoranza pura“, perché “sono anni che l’omosessualtà non è più considerata una patologia e sarebbe ora che tutti ne prendessero definitivamente coscienza. Il caso reiterato di patente negata a un omosessuale, oltre che pura follia discriminatoria, è esemplificativo di un Paese in stato di perenne confusione. I deputati radicali hanno depositato oggi una interrogazione parlamentare urgente ai ministri dei Trasporti e della Difesa. Noi chiediamo che il ministro per le pari opportunità, Mara Carfagna, si attivi immediatamente perché‚ la folle discriminazione venga cancellata a tutela di questa ennesima vittima del delirio omofobico”. Sulla stessa linea Paola Concia, del Pd: “Quello che è accaduto al ragazzo omosessuale in una terra come la Puglia tradizionalmente aperta e inclusiva, mi lascia davvero esterrefatta – sottolinea la parlamentare democratica – e trovo che sia un atto di vera e propria omofobia di Stato. Per questo sarò tra i firmatari dell’interrogazione presentata dai radicali sulla vicenda, affinché non accadano più fatti di tale gravità. Nel mese in cui si celebra la giornata mondiale contro l’omofobia e il parlamento si appresta a votare una proposta di legge, lo stato italiano si rende protagonista di un caso che non è degno di una democrazia civile e progredita: non soltanto siamo l’unico fra i paesi fondatori dell’Ue, insieme alla Grecia, a non garantire tutele alle persone lgbt, ma ci permettiamo anche di trattare un cittadino omosessuale come malato e per questo non degno di avere diritto al rinnovo della patente”.

Un precedente analogo. Il caso di Brindisi non è il primo. E’ proprio di qualche settimana fa la decisione della Corte d’Appello di Catania che obbliga i titolari dei ministeri della Difesa e dei Trasporti a versare 20mila euro come risarcimento danni a Danilo Giuffrida, giovane omosessuale siciliano vittima di un’analoga discriminazione.

Raffaele Emiliano