F1, caso Schumacher – L’ultima gara in Turchia non ha certo sorriso al vecchio Michael. Ogni volta che la telecamere cercava la sua argentata vettura, eccolo vittima di decisi recuperi e clamorosi sorpassi tutti firmati da giovani ed arrembanti nomi affamati di fama e successo. Una nuova generazione che, quasi galvanizzata dall’avere in pista il mito seguito per tanti in TV, non risparmiano nulla al sette volte campione del mondo facendo tornare prepotentemente in auge il solito quesito: Ha senso il ritorno di Schumacher? Guardando le ultime prestazioni ed il clamoroso distacco nei confronti di Rosberg la risposta è negativa, e sono in molti a dirlo.
Dure critiche – Comincia i il suo ex compagno di squadra alla Benetton Martin Brundle, ora commentatore per la BBC sicuro nel dire: “…che tutti i sogni di un ritorno dignitoso siano ormai svaniti”. Gli fa eco l’ex collega David Coulthard: “Deve porsi delle domande. Non puoi portare indietro il tempo“. Segno che la figura rimediata in questo anno e mezzo di gare sta pian piano rovinando una incredibile e irraggiungibile carriera di record e trionfi. Anche la stampa tedesca non si risparmia: “Non è piu’ il gigante che dominava la F1. E’ l’ombra triste di sè stesso. Non è il nostro Schumi“, senza dimenticare Herbert: “Il suo sogno era vincere ancora ma non è andata così e sarei sorpreso se scegliesse di continuare“. Insomma, tantissimi chiedono un perentorio ritiro, ma altri invece sono del parere esattamente opposto.
Spirito combattente – Oltre al solito Norbert Haug, sempre pronto a difendere il suo pilota contro tutto e tutti, anche il suo manager, intervistato dalla Bild, cerca di scacciare via tutte queste voci buone solo a storpiare la realtà dei fatti: “Dovrebbero conoscere meglio Michael. Ha dimostrato ancora una volta che è un combattente. Il fatto che sia deluso dopo una gara come Istanbul dimostra che è ancora affamato” Quel suo viso triste e le dichiarazioni a voce bassa subito dopo la gara non erano i segnali di una resa, bensì la normale delusione dopo un risultato sotto le aspettative. Peccato però che questa storia continua ormai da tanto tempo e alla fine non è cambiato nulla. L’impressione è che Schumi onorerà i tre anni di contratto con Mercedes, ma forse l’ottavo titolo resterà una mera utopia. Purtroppo.
Riccardo Cangini