L’ultimo film-Jodie Foster , 49 anni, torna alla regia, chiudendo con “The Beaver” una trilogia psicologica cominciata nel 1991 con “Il mio piccolo genio” e continuata con “A casa per le vacanze” (1995). “The Beaver” (a Cannes, fuori concorso) è un film che parla di conflitti familiari, depressione, voglia di ricostruirsi con un castoro nel ruolo di protagonista!
Mel Gibson attore-Nell’intervista rilasciata al Corriere della sera l’attrice e regista parla del ruolo di Mel Gibson nella pellicola“ Mel Gibson, è a capo di un’industria di giocattoli sulla via del fallimento, perché lui stesso sta fallendo come persona. Distrutto dalla depressione, tenta il suicidio ma, per fortuna, non riesce a portare a termine neanche quell’obiettivo. Il castoro “(…)Viene trovato da Walter in un cassonetto della spazzatura. Diventa il suo alter ego, la voce della sua parte positiva, vitale, buona. (…. ). Riguardo il film dichiara: “È un film drammatico ma ci sono momenti leggeri, la vita non è mai tutta bianca o tutta nera. Il mio personaggio cerca di assecondare i tentativi del marito, farebbe qualsiasi cosa per farlo stare meglio». A proposito della prova di attore di Mel Gibson nel film dice «Mi ha dato quel che mi aspettavo, cioè tutto. Ci siamo conosciuti sul set di Maverick, anni fa, e ho imparato a capire la sua umanità, i suoi pregi e le sue debolezze. Ho subito pensato che sarebbe stato perfetto per questo ruolo. Gibson è un regista abituato a pensare in grande, in mano a lui questa sceneggiatura sarebbe diventata un kolossal ambientato nella Mongolia interna, in lingua originale… Ma come attore è stato perfetto, ha provato per giorni a far parlare il suo castoro con quello strano accento, credo che esprima benissimo la follia e il disperato bisogno di normalità e di amore di Walter (…). Per quanto concerne la depressione di Mel Gibson la regista dice: “Mel è uno degli attori più amati nell’ambiente di Hollywood. Ha molti amici perché è generoso, attento, sensibile. Negli ultimi anni è anche una persona con molti problemi, ne abbiamo parlato assieme. Lui non si nasconde mai, come non si è nascosto durante le riprese. Non deve essere stato facile portare un pezzo di sé sullo schermo, ma lui lo ha fatto con la consueta sincerità. Spero davvero che riesca a stare meglio, a trovare la pace. Ognuno di noi ha dei lati oscuri, e quelli di Mel negli ultimi tempi purtroppo hanno rischiato di prendere il sopravvento. È una persona complessa, con delle grandissime qualità. Non sono affatto pentita di avergli affidato questa parte, anzi (..)”
La depressione– “Credo che uno dei meriti di questo film sia parlare di un tema che riguarda milioni di persone in tutto il mondo, e che per ognuna si presenta in modo diverso. Certe volte funzionano le cure farmacologiche, in altri casi è più utile un percorso interiore. Nel mio caso, credo che alla fine la depressione mi sia servita per approfondire la mia dimensione spirituale, alla quale tengo moltissimo». Alla domanda di Stefano Montefiori su quale sia la vera Jodie Foster risponde: “(…)Dai registi con i quali ho lavorato ho imparato tutto, e quando sono dietro la cinepresa uso istintivamente qualcuno dei loro segreti. Avere girato con Martin Scorsese, per esempio (in Taxi Driver, ndr), è un regalo ricevuto dal cielo che non mi dimentico” e conclude «Mi spiace avere diretto pochi film fino a ora. Non ho avuto tempo: ho due figli, una carriera di attrice che non posso trascurare, dirigo una compagnia di produzione… Ma credo che sarà sempre più facile realizzare piccoli film, come The Beaver. Mi pare che le nuove tecnologie permettano fantastici e costosissimi kolossal pieni di effetti speciali, e anche pellicole più intimiste. Vorrei dedicarmi a queste ultime».
Clelia Moscariello