Niccolò Fabi in concerto. “Lasciatevi andare, slacciate le cinture, dove vi porto io non sarà pericoloso”. La tappa milanese del “Solo tour 2011” Niccolò Fabi la inizia così, rivolgendosi ad un pubblico affezionato e preparato. Sul palco in solitaria, a fargli compagnia ci sono solo i suoi (tanti) strumenti, distribuiti in modo da creare una sorta di “palco nel palco”. Fabi canta e suona in mezzo a loro, ne è circondato. Una luce soffusa di color arancione contribuisce a rendere l’atmosfera del Ciak ancora più intima.
14 anni di musica d’autore. Un’armonica in stile country introduce “Senza rabbia”; così il cantautore reagì pubblicamente alla morte di sua figlia Olivia, stroncata da una meningite a soli due anni. Un episodio drammatico al quale Fabi rispose organizzando un concerto benefico in favore dei bambini dell’Angola. Oriente, Negozio di antiquariato, Vento d’Estate, il concerto prosegue attraversando 15 anni di successi, rivisitati in chiave solista. Fabi è uno che il pubblico lo sa trascinare e lo fa con classe. Mai un movimento scomposto, mai un eccesso. Nonostante la performance in solitaria, spesso l’artista gesticola come a voler ringraziare i musicisti di un’orchestra che non c’è. Come a dire: “se ora sono qui è anche grazie a loro, nonostante oggi non siano presenti“.
Il palco è casa sua. Ed infatti fa tutto lui; cambia gli strumenti, li sistema, li porta via addirittura, uscendo di scena e ricomparendo nel giro di un secondo. Qualcuno dalla platea ad un certo gli urla: “non lo fare“, ma poi si arrende, “va bene dai vai“. Solo allora un’altro strumento se ne andrà. Fabi continua a cantare, con un’intensità piuttosto rara anche per un concerto. Offeso, Lasciarsi un giorno a Roma, tutti brani che il pubblico conosce a memoria, cantandoli con lui e per lui. Un’impressione quest’ultima piuttosto forte, percepibile istintivamente. “Dopo 14 anni di lavoro, trovarsi a 500 chilometri da casa e scoprire che ci sono centinaia di persone che vengono a vedermi è un privilegio, che credetemi, non dò mai per scontato”. Parole Parole: sono quelle di Mina e di Lulù a concludere un evento sicuramente imperdibile per i cultori della musica di alto livello.
A.S.