Germania, ex SS condannato a 5 anni per sterminio ebrei

Boia condannato. Si è chiesto stamane uno degli ultimi grandi processi contro i criminali nazisti. John Demjanjuk, 91 anni, è stato condannato a cinque anni di reclusione. La sentenza è stata emessa stamane dal tribunale di Monaco di Baviera, in Germania: la pena massima che l’uomo rischiava era di 15 anni. Demjanjuk , ex guardia nazista di origini ucraine e noto come il “boia di Sobibor”, era stato accusato di aver sterminato oltre 28mila ebrei durante il 1943. L’accusa reclamava un coinvolgimento diretto dell’uomo nell’eccidio degli ebrei. Il suo avvocato difensore invece ne chiedeva l’assoluzione affermando che l’uomo era “vittima della giustizia tedesca” poiché non vi è alcuna prova materiale che l’ex SS fosse a Sobibor, in Polonia.

Carcere a vita. Oltre quindici persone tra storici, giuristi, esperti di medicina e specialisti in grafologia sono accorse in aula a deporre con l’ex SS. L’accusa ha inoltre avvalorato la sua tesi chiamando a testimoniare tre sopravvissuti al campo di concentramento polacco e un ex guardiano. Presente in aula, l’imputato, che sedeva su una sedia a rotelle ed era affiancato da dottori e interpreti, ha preferito restare in silenzio. Nonostante fosse molto anziano e non autosufficiente, Demjanjuk è riuscito ad arrivare alla fine del processo e dovrà perciò presumibilmente trascorrere il resto della sua vita in carcere. Ha già scontato una pena di otto anni di reclusione in una prigione di Israele: il tribunale lo accusò infatti di essere stato uno dei guardiani del lager di Treblinka, dove veniva soprannominato “Ivan il terribile”.

Estradizione in Spagna. Tuttavia, nonostante la condanna, non c’è pace per l’ex guardia delle SS. Mentre il suo avvocato difensore ha affermato che ricorrerà in appello, La Spagna ne ha espressamente richiesto l’estradizione alla Germania. Demjanjuk, secondo le autorità iberiche, sarebbe infatti accusato di essere stato il guardiano di un altro campo di concentramento, nel quale morirono molti prigionieri spagnoli. Per ora le autorità teutoniche non hanno ancora fornito alcuna risposta, tuttavia i processi contro i responsabili dei crimini nazisti non termineranno finché non ne rimarrà neppure uno in vita. Infatti, un altro processo è da poco cominciato in Ungheria: Sandor Kepiro, 97 anni, è accusato di complicità nel massacro di civili nella città serba di Novi Sad nel gennaio del 1942. Tuttavia, a causa dell’avanzata età, non è detto che l’uomo arrivi alla fine del processo.

Emanuele Ballacci