Ruby, Lele Mora: La portarono altri. Sono triste, a letto piango

Lele Mora non ci sta a passare per quello che ha procurato una ragazza minorenne al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, come carne giovane da mettere sul fuoco del bunga bunga. Il manager dei vip che, insieme al direttore del Tg4 Emilio Fede e alla consigliera regionale della Lombardia Nicole Minetti, prossimamente comparirà come imputato in un processo dove viene accusato di induzione, favoreggiamento della prostituzione, anche minorile, torna a parlare dopo un periodo in cui ha assistito all’evolversi dell’inchiesta che ha portato al rinvio a giudizio dei tre.
Per farlo, Mora ha deciso di convocare una conferenza stampa ad hoc.

Ad Arcore solo cene – Mora ha negato qualsiasi accusa, ribadendo che il suo lavoro non ha nulla a che vedere con nessun giro d’affari poco pulito, ma soprattutto ha sostenuto che a portare Karima El Mahroug, meglio conosciuta come Ruby Rubacuori, ad Arcore non è stato lui ma da personaggi in vista nei salotti importanti di Milano che tuttavia non compaiono nelle indagini: “La ragazza non è stata portata né da me né da Fede, ma da imprenditori milanesi non indagati”.
Mora tuttavia ha escluso la possibilità che la giovane abbia avuto rapporti sessuali con Berlusconi: “Affermo che Ruby ad Arcore non ha mai avuto rapporti con il premier“.

A letto piango da solo – Il manager che è noto per l’utilizzo del detto ‘Male non fare paura non avere’, ha espresso la sua delusione per il modo in cui è stato dipinto in questi mesi dai media: “Sono stanco e amareggiato e a volte vado a letto e piango da solo. Non voglio accusare Emilio Fede e Nicole Minetti, la quale non ho mai frequentato ma conosciuto solo ad Arcore. Chi ha portato Ruby ad Arcore? Non ha senso dire chi sia stato perché ad Arcore non è successo nulla di quello raccontato sui giornali”.
Dunque Mora si sente perseguitato un po’ come Berlusconi. Sul presidente del Consiglio dice: “Lo conosco dal 1986: è una persona speciale e generosa che che mi ha aiutato nel momento del bisogno. Sono residente a Lugano e non ho mai votato perché è tempo perso: non cambia niente”.

Anima pura – Mora, infine, si è anche descritto come “un’anima pura” che non ha nulla da temere, candido come gli interni bianchi di una delle sue residenze, dove il manager è solito ospitare le starlett e i ragazzi che ha portato al successo dal nulla e dove ha accolto Erik Gandini, regista del documentario Videocracy: in quel caso Mora non esitò a definirsi un nostalgico del ventennio, mostrando orgogliosamente una playlist di canti fascisti registrata sul cellulare.

Simone Olivelli