Tatuaggi di coppia: sì o no?

Sono in molti a cedere, ultimamente, al fascino dei tatuaggi. “Tatuaggio” significa imprimere sulla propria pelle qualcosa che si presume non smetterà mai di possedere un significato profondo, significa conferire un valore particolare ad un determinato simbolo, ad una persona, ad una frase, ad un periodo. Un tatuaggio non va fatto con troppa leggerezza né con troppa solennità: può capitare che una determinata immagine o delle determinate parole posseggano un senso particolare durante la propria giovinezza e che rimangano, poi, impresse sulla pelle di una persona non più come “vademecum esistenziale” o come valori assoluti, bensì come semplici ma preziosissimi ricordi.

Per far sì che quella del tatuaggio non sia una brutta esperienza, bisogna anzitutto affidarsi a dei professionisti e scegliere il tatuatore ancor meglio che il tatuaggio: di persone che non sanno fare il proprio mestiere come dovrebbero ve ne sono a iosa, così come sono tanti i tatuatori che seguono delle precise norme igieniche e che posseggono un oggettivo talento. Vanno molto di moda, ultimamente, quelli che potrebbero essere definiti “tatuaggi di coppia”, e che vengono fatti da persone fidanzate o sposate per celebrare il proprio amore. Si tratta, indubbiamente, di un’iniziativa romantica anche se, forse, un po’ incosciente. Se “l’amore è eterno finché dura”(come recita il titolo di un film di Verdone) altresì non si può dire dei tatuaggi che, invece, durano fino a quando duriamo noi. È vero che la scienza ha fatto notevoli progressi e che ora è possibile cancellare i vecchi tatuaggi molto meglio di prima, ma siamo certi che valga la pena scriversi addosso l’amore che si prova per qualcuno?

In certi casi bisognerebbe essere scaltri, e scegliere dei tattoos che possano continuare a piacerci anche nel momento in cui dovesse smettere di piacerci la persona amata: lasciarsi scrivere sul braccio il nome del proprio compagno è di certo una splendida dimostrazione d’amore, ma probabilmente sarebbe meglio scegliere un simbolo che vi accomuni o un’immagine che possa rimanere sul corpo di chi la porta senza dover essere cancellata nel momento in cui dovesse finire l’amore. Consigli? Meglio di no: ogni amore è a sé, perciò ogni amore dovrebbe avere l’arditezza di scegliere per conto proprio i simboli che meglio lo rappresentano, pena il cadere in una poco originale spirale di banalità che non farà altro che far sembrare il proprio amore uguale a tutti gli altri.

Martina Cesaretti