Verdena a Palermo, mix di suoni vintage e sonorità psichedeliche

BIERGARTEN, PALERMO. Il gruppo Bergamasco nasce nel 1995 per volontà di Alberto e Luca Ferrari, rispettivamente cantante/chitarrista e batterista, ai quali si unisce poco dopo Roberta Sammarelli, nella veste di bassista. Il fulcro della loro ispirazione è il pollaio d’Albino, riconvertito in sala prove e ribattezzato “Henhouse“; un luogo mistico a metà tra calma piatta e inquietudine.

Ad ogni modo da eremiti volontari e romantici mortali dopo tre anni nasce “WoW“, un paese delle meraviglie psichedelico che entra e ti affonda, scioglie ogni dubbio sulla metamorfosi del gruppo che affronta sferzante la propria strada tracciando una marcatura netta.

Il Tour che prende il nome dall’ultimo capitolo discografico, ha svolto tappa anche a Palermo, riscuotendo un successo stupefacente. Molta gente è rimasta fuori cercando di recuperare disperatamente un biglietto a causa del sold out, ma il locale è strapieno e il fortunato pubblico comincia a incitare impaziente.

Finalmente alle 22,30 comincia il delirio dei sensi, l’intro di “Adoratorio” dà il via alle danze; la gente colpita come da un fulmine scatena il proprio brivido. La serata scorre serenamente, il pubblico caldo accoglie. Seguono “Scegli me”,” Per sbaglio”, “Rossella roll over”, ispirata a Ob-La-Di Ob-La-Da dei Beatles. “Starless”, come il pezzo dei King Crimson, in ricordo di Solo un grande Sasso. Poi arriva il momento di “Il Caos Strisciante” primo assaggio di Requiem, penultimo lavoro della band. In seguito, è la volta di “Badea Blues”, “Nuova luce”, “Lui Gareggia”. “Canos” e “Muori Delay” ritrasmettono al pubblico le atmosfere selvatiche di Requiem. Torna Wow con “Castelli per aria”, “Canzone ostinata”, “Razzi Arpia Inferno e Fiamme”, “Miglioramento”, “Le scarpe volanti “ed “E’ solo lunedì”, molto Battistiana. Poi come una tempesta “Logorrea” che, riporta agli anni de “Il suicidio dei Samurai“, insieme a “Luna”, preceduta da “Viba”, vecchio singolo del primo album, “Loniterp”, “Sorriso in spiaggia” e “Isacco Nucleare”.

In questi ultimi pezzi la sintonia pubblico-artista tocca picchi d’elevata intensità, l’atmosfera è poetica, insomma un sapore più che soddisfacente. I Verdena abbandono per qualche attimo il palco per poi tornare e donare “Non prendere l’acme, Eugenio” e le note di “Lei disse (un mondo del tutto differente)”.

E adesso? Non si può più guardare indietro: WoW è un taglio netto e definitivo con il passato, forse punto d’arrivo di un’ incessante evoluzione. Il concerto nonostante il luogo, assolutamente inadatto per un’esibizione del genere, è stato sicuramente un successo e il pubblico attenderà trepidante l’ennesima scintilla.

Riccardo Basile

Foto: Betty Alesi

http://www.youtube.com/watch?v=410TC-2KWqA