È da poco uscito il libro “Gli Psicoatleti”, ultima opera figlia della creatività di Enrico Brizzi. C’è da dire che il giovane scrittore è da sempre riuscito a fare una cosa difficile per molti: impedire al lettore di non immedesimarsi nelle sue storie. Sono molti gli ex-adolescenti che ricordano con tenerezza il suo “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” e la dolcissima storia fra Aidi ed il vecchio Alex. Quando si tratta di Enrico Brizzi il processo di immedesimazione è particolarmente facile proprio perché, probabilmente, il giovane scrittore ha sempre prediletto quei tipi di storie che hanno poco di straordinario e che sono belle proprio per questo.
L’ultima opera dell’autore di libri come “La vita quotidiana a Bologna ai tempi di Vasco” vuole essere anche un omaggio al proprio Paese, quel Paese che quest’anno è stato celebrato a suon di tricolori e nazionalismo di circostanza per festeggiare i suoi centocinquant’anni di unità. Non si tratta, effettivamente, dell’unico “omaggio” che Enrico Brizzi ha porto alla propria nazione. Lo scorso anno, fra il mese primaverile e quello estivo, Enrico Brizzi ha “peregrinato” l’Italia partendo dall’Alto Adige e approdando in Sicilia. Tale iniziativa, dal titolo “Italica 150. Viaggio a piedi dalla Vetta d’Italia a Capo Passero nel centocinquantesimo anno dell’unità nazionale”, è stata il presupposto essenziale per la stesura del libro “Gli Psicoatleti”, che è l’ultima delle tre opere che Enrico Brizzi ha scritto in seguito allo straordinario viaggio a piedi all’interno dello stivale.
Un modo come tanti altri per festeggiare l’Italia? Se così fosse stato il buon Brizzi avrebbe fatto attenzione ad eludere quanto di deplorevole c’è nel bel Paese, eppure, come sempre, sembra essere stato molto più attento all’autenticità delle proprie storie, che vogliono realmente e seriamente raccontare l’Italia, piuttosto che all’autocelebrazione latente che si potrebbe trovare in un libro di questo tipo.
Gli Psicoatleti
Enrico Brizzi
Dalai Editore
Collana: Romanzi e racconti
512 pagine
20 euro
Martina Cesaretti