Gli eugubini sono famosi per la propria pazzia, tanto che è facile ottenere, recandosi all’interno del ridente paesino umbro, la patente da “matto onorario di Gubbio”. Come si fa? Basta girare per tre volte di corsa attorno alla fontana che si trova in Largo Bargello e, poi, bagnarsi con l’acqua della fontana. Cos’è che rende gli eugubini “matti”? Da dove scaturisce tutta questa spensieratezza, questa voglia di non curarsi del ridicolo? Questa ilarità? Per rendersi conto del perché circolino voci di questo tipo attorno al paese del celebre lupo di San Francesco, basta prendere parte alla corsa dei ceri che si tiene ogni quindici maggio.
Glie eugubini sono capaci di salire in cima ad un colle con delle enormi costruzioni di legno sulle spalle in circa nove minuti. Una persona ben allenata impiegherebbe sicuramente più di mezz’ora per raggiungere la Basilica di Sant’Ubaldo, situata in cima al monte Ingino. Si vince qualcosa? È una gara a chi arriva primo? Assolutamente no: ed è proprio qui che si trova, agli occhi di quasi tutti coloro che non hanno respirato sin da piccoli l’aria pulita dello splendido paese umbro, un briciolo di follia. I ceri giungono alla basilica ogni anno secondo lo stesso ordine, e sebbene non ci sia nulla in palio per nessuno dei tre ceri(quello di Sant’Ubaldo, quello di San Giorgio e quello di Sant’Antonio) gli eugubini non si stancano di correre, di celebrare la propria lucidissima follia, di festeggiare spensieratamente.
Vale la pena prendere parte a tale festa? Assolutamente sì. Il bello di questo evento primaverile non risiede solo nella festa in sé, bensì anche nel tipo di aria che si respira a Gubbio, quell’aria che è capace di rigenerare tutti coloro che conducono un tipo di esistenza all’interno della quale ogni respiro è sempre e comunque condito di smog. Questa domenica sarà festa per tutti gli eugubini; perché non unirsi a loro?
M.C.