Si è conclusa l’autopsia sul cadavere di Melania Rea, la ventinovenne uccisa a Ripe di Civitella il 18 aprile scorso, il cui cadavere però fu ritrovato soltanto due giorni dopo, successivamente a una telefonata anonima che avvertiva gli inquirenti della sua presenza nel Bosco delle Casermette. Per il momento non trapelano indiscrezioni sul risultato dei nuovi esami: l’interesse in queste ore era concentrato sull’entità delle ferite ritrovate addosso al corpo della donna. Se buona parte di esse sono servite a toglierle la vita, altre sembrerebbero – a farlo sospettare sono i differenti aspetti della coagulazione del sangue – essere state inferte in un secondo momento e con il probabile intento di confondere la scena del crimine. La novità di oggi però sta nel nulla osta ottenuto dalla famiglia che riceverà la salma così da poter celebrare le esequie.
Seppellita a Somma Vesuviana – I funerali verranno celebrati con molte probabilità la prossima settima. Già stabilito, invece, il luogo: come confermato dal fratello della vittima, Michele Rea, la funzione religiosa si svolgerà a Somma Vesuviana, località campana che diede i natali a Melania.
Intanto, dalle persone che conoscevano la vittima, arrivano nuovi attestati di fiducia sull’onestà di Salvatore Parolisi, caporalmaggiore dell’esercito e marito di Melania, ultimamente al centro dell’attenzione degli inquirenti. Le dichiarazioni rilasciate dal militare, sin dai giorni successivi al ritrovamento, hanno fatto sì che sulla sua persona si concentrassero parecchi sospetti. Di altro avviso sono le amiche della donna uccisa che come riporta il Secolo XIX hanno dichiarato: “La scorsa estate lei non voleva uscire da sola sul balcone perché le dava fastidio lo sguardo indiscreto di qualcuno. Melania era molto bella, e magari qualche altro uomo ha perso la testa per lei senza essere corrisposto, forse non quello del balcone. O forse qualche donna è stata respinta da Salvatore, e ha deciso di uccidere la propria rivale. Noi speriamo che la verità venga fuori presto”.
S. O.