Tanta attesa in queste ore per gli sviluppi che potrebbe avere l’inchiesta sull’omicidio di Melania Rea. Il cadavere della giovane mamma di origini campane, uccisa presumibilmente il 18 aprile a Ripe di Civitella, in provincia di Teramo, verrà sottoposto a una nuova autopsia dall’equipe dell’anatomopatologo Adriano Tagliabracci. La speranza degli inquirenti è quella di riuscire a risalire alle tempistiche con cui l’assassino ha agito sul corpo della vittima. Sul cadavere, infatti, sono state trovate due serie di coltellate inferte in due diversi momenti: la prima volta per uccidere Melania, la seconda invece depistare le indagini e rendere ancora più complicato il lavoro degli investigatori.
Telefonino acceso il 20 aprile – Da qualche ora una nuove indiscrezione ha iniziato a circolare. Gli inquirenti avrebbero scoperto che il cellulare di Melania era acceso il giorno del suo ritrovamento, a differenza di quanto risultava nelle ore immediatamente successive alla scomparsa. L’omicida dunque avrebbe prima spento e poi riacceso il telefonino per motivi ancora non ben chiari. Questo elemento potrebbe servire come prova per affermare che chi ha ucciso Melania è ritornato una seconda volta sul luogo del delitto.
Ricordiamo che per il momento l’unica versione su ciò che successe il 18 aprile scorso, il giorno in cui la donna sparì, appartiene al marito di Melania, il caporalmaggiore Salvatore Parolisi. L’uomo ha parlato di un picnic organizzato a Colle San Marco, località in provincia di Ascoli Piceno e distante più di dieci chilometri dal Bosco delle Casermette. La deposizione del militare, che negli ultimi giorni è stato più volte riascoltato, non pare aver convinto in fondo gli inquirenti che confidano molto nelle nuove perizie sia da parte dei medici legali che della Scientifica.
Ma adesso con i nuovi esami previsti si potrebbero ottenere nuovi elementi per instradare le indagini verso quella soluzione tanto attesa sia dalla famiglia di Melania che da chiunque ha ormai a cuore le indagini sull triste destino toccato alla vittima.
S. O.