Vecchioni: Pisapia lontano dai terroristi. Moratti? Fragile

Se per Giulio Tremonti la Milano di oggi non è più quella della via Gluck, per Roberto Vecchioni la Milano di una volta non tornerà mai più ma questo lo sapeva già nel 1971 quando compose l’indimenticabile Luci a San Siro. Quella volta, però, il cantautore di Carate Brianza parlava di giovinezza e amori vissuti tra la nebbia e non di politica. A quei tempi a guidare la città vi era l’ex partigiano e socialista Aldo Aniasi, mentre oggi a Palazzo Marino siede la pidiellina Letizia Moratti, con tutta l’intenzione di rimanerci per altri cinque anni.
Le elezioni amministrative che si svolgeranno tra domenica e lunedì nel capoluogo lombardo avranno un significato particolare: test per il governo nazionale, confronto tra due modi diversi di intendere la politica non solo a livello di ideologie – semmai esistessero ancora – ma dal punto di vista della dialettica. La Milano delle ultime settimane è stata quella dei manifesti di Lassini che equiparava i magistrati alle Brigate Rosse, ma anche quella del sindaco in carica che sostiene il falso in diretta tv pur di tentare di conquistare un vantaggio sull’avversario del centrosinistra, quel Giuliano Pisapia accusato di aver strizzato l’occhio ai terroristi.

Pisapia, la sua forza è il discorso – Vecchioni ha commentato volentieri la bagarre pre-elettorale degli ultimi giorni che ha visto protagonista la sua Milano. In un’intervista rilasciata al quotidiano on line Paneacqua, il cantautore ha dichiarato: “Giuliano Pisapia, che conosco da moltissimi anni, non ha mai frequentato terroristi. Anzi, è stato l’anima del ’68 milanese, che usava la forza dei discorsi e delle argomentazioni e mai la violenza. Ha sottratto alla violenza centinaia di giovani militanti della sinistra estrema“. Vecchioni ha poi aggiunto: “Giuliano è uomo per bene, un vero democratico, una persona affidabile e sicura, un grande professionista. È il miglior candidato che il centrosinistra possa vantare da qualche decennio. Con lui nasce davvero una nuova speranza per Milano”.

Moratti? E’ fragile – Per quanto riguarda invece l’uscita fuori luogo del sindaco in carica, la sensazione è che se il professor Vecchioni fosse costretto a giudicare Letizia Moratti, così come tutt’oggi fa con i suoi alunni, il voto sarebbe un‘insufficienza piena: “Francamente, non mi ha stupito – ha detto il cantautore facendo riferimento all’episodio mostrato in diretta tv da Sky – È il segnale della sua fragilità personale e l’indicazione che forse possono perdere, questa volta”.

Simone Olivelli