Si continua a scavare a Firenze alla ricerca di Monna Lisa. Dai primi risultati emersi dallo scavo avviato nell’ex convento di Sant’Orsola sono venuti alla luce due tombe, subito sotto il pavimento, e la possibile copertura in mattoni di un ambiente sotterraneo, forse una cripta.
«Due apparenti sepolture in mattoni appena sotto il pavimento confermano le tracce indicate dal georadar – ha commentato Silvano Vinceti, portavoce del Comitato che coordina la ricerca, patrocinata dalla Provincia di Firenze -. Ma è interessante anche quella che sembra la superficie di un arco, una volta a mattoni: è accanto a dove c’era l’altare e forse sotto c’é la cripta di cui parlano i documenti storici e che corrisponde al punto dove l’ha evidenziata il georadar; potrebbe trattarsi anche di un ossario».
E intanto si continua a scavare, con pala, rastrello, pennelli e, a momenti, anche a mano, per trovare la sepoltura di Lisa Gherardini Del Giocondo, la donna morta nel 1542 a cui Leonardo si sarebbe ispirato per la Gioconda. Le operazioni di scavo sono, infatti, solo all’inizio, si dovrà procedere almeno per due metri sotto la superficie dell’ex convento fiorentino. Soltanto tra qualche settimana si riuscirà ad avere un quadro più esatto della situazione.
«Quanto emerso – ha continuato Silvano Vinceti – conferma l’esatta corrispondenza tra le indicazioni riportate dai testi storici e i risultati emersi durante le prime fasi di ricerca compiute con il georadar. La cripta che è stata trovata probabilmente è quella che nel 1495 veniva indicata dalle monache come collocata sotto l’altare della chiesa alla quale si accedeva tramite una grata. Gli stessi testi indicano che successivamente, nel 1625, veniva utilizzata invece una seconda cripta collocata al centro della chiesa. Probabilmente le scale che abbiamo già individuato potrebbero portare proprio a questa seconda cripta più recente».
Nei prossimi giorni si arriverà alla fase più importante delle indagini, con l’apertura delle cripte per verificare l’eventuale presenza di tracce umane.
Trovato, intanto, in una delle due, un ossicino, probabilmente un pezzo di alluce del piede sinistro. Non si sa ancora di chi sia ma le ricerche proseguono. L’obiettivo è, infatti, quello di trovare i resti di Monna Lisa per ricostruirne il volto e confrontarne l’immagine con il dipinto del Louvre. Anatomo-patologi, antropologi e biologi, sono pronti ad intervenire per supportare il lavoro degli storici dell’arte e degli archeologi.
Valentina De Simone