Tremonti rilancia la questione meridionale: Il nostro problema è il Sud

Il problema del sud. “La più grande questione italiana è quella meridionale. Il Sud è una realtà che va indietro e non avanza. Bisogna fare di più per diminuire le distanze rispetto al Nord Italia che è la regione più ricca d’Europa“. Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, intervenendo al convegno ‘Crescere tra le righe’ a Bagnaia, in provincia di Siena, rispolvera la “questione meridionale“, che “è un fatto politico. Il grande punto del Meridione è che deve spendere i soldi europei che ci sono”.”Al Sud vengono spesi solo il 10% delle risorse provenienti da Bruxelles – denuncia Tremonti – si vantano quando arrivano al 20%. Quei soldi non spesi vanno ad altri Paesi europei. Questa è una follia”. Allora, chiede il Ministro, ”la classe politica del Mezzogiorno è capace di spendere questa infinita quantità di capitali o no? Quest’anno stiamo rischiando di perdere sei miliardi di euro”.

Nessuno sviluppo con la spesa pubblica. “Quando sento dire che il governo non fa la spesa pubblica, replico che noi abbiamo fatto la maggior quantità possibile di spesa pubblica consentita tutta sul sociale, tutta sugli ammortizzatori sociali” per sostenere il lavoro e le famiglie colpite dalla crisi.”Abbiamo un’economia che è in parte dominante, ma abbiamo ancora una quota di economica illegale troppo forte“. E poi, avverte Tremonti: “Non ci si può sognare di fare lo sviluppo con la spesa pubblica. L’unico sviluppo che si fa con la spesa pubblica è l’aumento della stessa spesa pubblica”.

‘Delle spiagge non me ne frega un tubo’. Il Governo, sottolinea il Ministro, si è dato da fare, innanzitutto tenendo il bilancio dello Stato. “Noi in tre anni abbiamo tentato di tenere il bilancio dello Stato e, come si diceva nell’Ottocento, il bilancio dello Stato tiene insieme le virtù e i vizi dei popoli”. E si badi: “Tenere il bilancio dello Stato italiano” non è “un semplice esercizio di ragioneria o numerologia” anzi,aggiunge Tremonti, in questo modo “abbiamo garantito il risparmio delle famiglie, la tenuta sociale e abbiamo tenuto aperti i canali per il finanziamento alle imprese. La medicina che sono stati i debiti pubblici adesso è finita”. Dunque, una caduta di stile su un tema che sta suscitando forti polemiche: “Per lo sviluppo abbiamo fatto un decreto l’altro giorno ed è per certi aspetti pittoresco quanta attenzione sia stata data al tema delle spiagge. E ora – sbotta il Ministro – posso dire che delle spiagge non me ne frega un tubo“.