I ragazzi di “Jersey Shore” a Firenze, tra bagni di folla e multe salate

L’invasione dei tamarri italo-americani ha avuto ufficialmente inizio. Il 13 maggio, dopo vari rinvii, sono arrivati a Firenze i “guidos” e le guidettes” del reality Jersey Shore, discusso programma di Mtv Usa di cui avevamo già parlato tempo fa anche noi di Newnotizie, ottenendo citazioni su importanti quotidiani come il New York Post, la Cnn, la Nbc e l’Huffington Post. Sotto assedio il capoluogo toscano: un vero e proprio bagno di folla – formato, come prevedibile, da ragazze per lo più statunitensi – è stato quello che ha accolto nel pomeriggio di venerdì 13 (data significativa, visto che in America è equiparabile al nostro “venerdì 17”) gli otto ragazzi e ragazze che compongono il cast della trasmissione. I quali, tra l’altro, già nella giornata di ieri, durante il primo giorno effettivo di permanenza, hanno dimostrato una certa noncuranza nei confronti delle leggi italiane.

Come riportato dall’Ansa, i protagonisti maschi del reality, a bordo di una Multipla noleggiata, sono stati sorpesi dai vigili, prima a ‘bucare’ un semaforo rosso in zona stazione, quindi ad entrare in auto in un’area riservata ai pedoni per poi sostarvi. Risultato? Ben tre multe da 150, 76 e 39 euro; cifre salate per i comuni mortali, pochi spicci per la ricchissima produzione di Mtv. Intanto Ronnie, Vinny, Pauly e Mike “The Situation”, insieme alle co-protagoniste femminili del cast, Deena, Sammie “Sweetheart”, Jwoww e Snooki, hanno rilasciato alcune interviste alquanto bizzarre, che trasudano di stereotipi. Proprio come gli stessi protagonisti del reality, che hanno destato le ire delle associazioni di italo-americani, offesi da cotanta idiozia, che di italiano ha ben poco e di americano solo il peggio.

Oltre a dichiarare di voler approfittare della visita in Italia per scoprire la terra delle loro radici, e di voler approfondire la conoscenza della nostra arte e della nostra storia, i ragazzi di Jersey Shore hanno ovviamente manifestato l’intenzione di conoscere meglio le nostre abitudini alimentari. Abitudini sulle quali non sembra abbiano molta conoscenza, visto che tra i piatti italiani citati nel corso delle loro interviste ci sono le “scaloppine chicken francese”, di cui in Italia nessuno aveva mai sentito parlare. Chissà, comunque, che questa vacanza nel Belpaese non insegni loro un po’ di senso della misura e, magari, li convinca ad abbandonare gradualmente la strada della tamarraggine, che li ha resi famosi in tutto il mondo.

Roberto Del Bove