Il Pd ha intitolato il circolo vigentino di Milano alla memoria di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica ucciso per mano della criminalità organizzata il 5 settembre del 2010. E’ successo giovedì scorso alla presenza del fratello dell’ex primo cittadino scomparso, Dario, e della sorella del giudice Paolo Borsellino (nonché europarlamentare del Pd), Rita. Due presenze importanti, che hanno ricordato la necessità di combattere per il rispetto della legalità, partendo proprio dall’insegnamento consegnato da Angelo Vassallo. “Lui era un pescatore – ha scandito il fratello – e sapeva come affrontare le tempeste”.
Alla memoria del sindaco-pescatore – “Angelo sarebbe molto felice di tutto ciò, la bella politica è fatta di cose molto semplici come questa perché al centro della politica ci deve essere l’uomo“. Così Dario Vassallo, fratello del primo cittadino di Pollica giustiziato dalla camorra più di un anno fa, ha ringraziato i membri del circolo vigentino del Pd (quartiere di Milano) che hanno scelto di intitolare la loro sede alla memoria del sindaco-pescatore. “Non è possibile che uno sforzo di 15 anni – ha osservato Dario Vassallo – venga vanificato perché un vigliacco ha sparato 9 colpi a mio fratello. Lui aveva una visione della politica completamente diversa: non secondaria alle correnti economiche o politiche. Lui andava dritto per la sua strada, applicava la legge“.
La mafia del Nord – “Era un grande amministratore – ha continuato il fratello del sindaco assassinato – Per governare devi sempre scontentare qualcuno, non puoi accontentare tutti, ma lui ha mantenuto sempre la sua linea retta, ha tenuto la rotta perché lui era un pescatore e sapeva come affrontare le tempeste“. Alla serata d’intitolazione del circolo democratico, che si è svolta giovedì scorso, era presente anche l’europarlamentare Rita Borsellino, che ha rimarcato l’esigenza di affrontare il problema mafia anche al Nord. “La presenza mafiosa nella Lombardia – ha detto – è ormai acclarata quindi continuare a negare, quasi fosse una macchia intollerabile che è meglio nascondere anziché toglierla, è sicuramente un errore e dovrebbe essere compito degli amministratori evidenziare un problema perché lo si possa affrontare e risolvere”.
Assenza di reazione – “Il tessuto sociale qui al Nord – ha continuato nella sua analisi la sorella del giudice Borsellino – è ancora relativamente sano e quindi sarebbe il più adatto ad espellere la presenza mafiosa. Il problema è che invece ci si adatta, ci si rassegna. Io non vedo una reazione forte e quindi – ha concluso l’esponente del Pd – anche qui il rischio è altissimo”.
Maria Saporito