MotoGP, inizia tutto – Tranquilli, non sarà un mondiale scontato. O meglio, in realtà il nome del campione del mondo 2011 possiamo immaginarlo già ora, ma tutto il resto sarà una continua ed irrefrenabile sorpresa. Ne abbiamo avuto una prova quasi scioccante in Francia con una gara tirata, intensa, nonostante alla fine il vincitore sia stato quello che tutti immaginavano già dal venerdì pomeriggio. Le Honda poi hanno azzeccato una flotta di piloti con i fiocchi ed una moto capolavoro, perfetta erede (finalmente) della vecchia RC211V, quindi in fin dei conti non c’è storia, eppure questo 2011 non vuole divenire grigio e previsto, bensì evolversi in maniera particolare, costruire una trama complessa con personaggi, missioni, sfide.
Trama perfetta – La pista diventa il campo di battaglia, un regolatore di conti, il momento della vendetta dopo le tante parole nel paddock, con un gruppo di piloti che vuole regolamentare il sorpasso, annusando un pericolo che Simoncelli, preciso come un orologio, fa accadere. Una chiusura eccessiva, le moto si toccano, il numero ventisei sbanda, cade, crolla nell’incubo di quella clavicola che si rompe ancora. Pedrosa costretto ai ferri proprio adesso che era finito tutto, che si poteva tornare a sognare. Un colpo di teatro che spiazza il pubblico, mentre Marco si addolora e i giovani campione urlano “Noi lo avevamo detto“. Un perfetto piano per incollare occhi e pensieri, un destino beffardo ma terribilmente preciso. E le inimicizie e tensioni aumentano, con la gara che non è più mero spettacolo ma qualcosa di più.
Sogni e sfide – E poi la sfida italiana, Rossi sulla Rossa, due nemici che si sono incontrati nei problemi, si sono stretti la mano ed ora, insieme, stanno costruendo un sogno ancora lontano ma non per questo impossibile. Valentino guarisce e sorride, la Desmosedici non vuole essere domata, cocciuta e quasi fedele al suo ex-centauro australiano. Ma le mani sono quelle giuste e prima o poi l’amore scoppierà. Intanto è arrivato già il primo podio, un passo e mezzo in avanti per l’animo, di tutti. No, non sarà una stagione scontata anche se Casey centrerà il mondiale numero due seguendo la falsa riga del 2007. Troppe cose si sono create, troppe storie chiedono un finale degno. E qui non ci sono buoni e cattivi, bensì piloti diversi fra di loro sia nella guida che nel pensiero, tutti insieme ad aspettare il semaforo rosso, visiera bassa e mente al bersaglio. Questo è solo l’inizio signori, il primo tempo, l’ouverture. Mettetevi comodi e prendete fiato, perchè poi non ne avremo più l’occasione.
Riccardo Cangini