Troppo sale sulle tavole degli italiani. Gli italiani mangiano troppo salato, con rischi per la loro salute maggiori addirittura di quello legati al fumo e al sovrappeso. Nove persone su dieci in fatti introducono ogni giorno in media 10 grammi di sale, il doppio della quantità giornaliera raccomandata dall’Oms (5 grammi). Solo il 4% degli uomini ed il 14% delle donne riesce rimanere entro il limite “consentito”. A fare il punto della situazione è il Congresso ANMCO (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri) in corso a Firenze, durante il quale sono stati mostrati in anteprima i dati preliminari sui consumi di sale nel nostro Paese. Con un cucchiaino da tè in meno di sale ogni giorno e si potrebbero evitare 67 mila casi di infarto all’anno, 40 mila ictus, con vantaggi sulla salute molto elevati.
I rischi di un’alimentazione salata. I rischi di una alimentazione troppo salata danneggia l’organismo in maniera maggiore del fumo o dei chili di troppo. Lo studio Minisal-Gircsi, coordinato da Prof Strazzullo dell’Università di Napoli Federico II in collaborazione con l’ISS (l’istituto superiore di Sanita’), l’Istituto Nazionale di Ricerca sugli Alimenti e la Nutrizione (INRAN), l’Università Cattolica di Campobasso, l’Università di Foggia e la Fondazione per l’ipertensione arteriosa, ha permesso di monitorare circa 3000 adulti tra i 35 e i 79 anni. Coloro che andavano oltre i limiti col sale erano più soggetti ad infarto ed ictus rispetto ai fumatori od agli individui in sovrappeso. Perciò, i cardiologi invitano ad un cambiamento deciso. Per cominciare, basta ridurre il sale di tanto quanto basta per riempire un cucchiaino da tè. Secondo, invece, Coldiretti sarebbe utile riscoprire l’uso delle piante aromatiche, “che nono solo insaporiscono i cibi ma hanno anche importanti proprietà. Le foglie del prezzemolo hanno azione diuretica e stimolano la digestione”.
Il consumo di sale in Italia. Secondo le raccomandazioni dell’Oms il consumo di sale quotidiano non dovrebbe superare i 5 grammi ma gli italiani ne introducono in media il doppio: solo. Delle regioni esaminate fino ad oggi, tutte hanno un consumo superiore ai 9 grammi negli uomini e a 7 grammi nelle donne adulte (35-79 anni). Maglia nera al Sud: in Basilicata, Calabria e Sicilia si introducono in media 2 grammi di sale in più al giorno, rispetto alla media dei 10 grammi. A livello geografico, tutte le regioni d’Italia sforano, con gli uomini adulti (35-79 anni) che superano i 9 grammi e le donne pari età che si aggirano su 7 o più.
Adriana Ruggeri