Elezioni – Berlusconi pronto a rivedere i suoi piani, soprattutto su giustizia e rimpasto.
Il risultato delle elezioni in tutta Italia mette in allarme tutto il Pdl e l’asse con la Lega scricchiola.
Il rimpasto – La maggioranza fortemente colpita dal voto elettorale è alle prese con i prossimi appuntamenti. Il primo è la verifica richiesta da Giorgio Napolitano sulla nuova maggioranza dopo l’ingresso del gruppo dei Responsabili, premiati con 9 poltrone da sottosegretario.
Il voto dovrebbe avvenire la prossima settimana ma è possibile che tutto venga rinviato a dopo il ballottaggio.
Anche il Consiglio dei ministri, previsto in settimana, per ampliare ulteriormente la compagine governativa potrebbe slittare al dopo voto. Dopo la sconfitta elettorale sarebbe troppo presentare come primo provvedimento l’ampliamento della compagine governativa e dei relativi costi pubblici.
Giustizia e referendum – Stop anche alla riforma della giustizia. La base leghista che da tempo non sopporta l’alleanza con il premier che equivale ad approvare leggi ad personam, si è espressa, i vertici del Carroccio potrebbe alzar troppo la voce ora.
E poi c’è anche il referendum sul nucleare che potrebbe significare una nuova bocciatura per il governo.
Nella maggioranza nessuno sa cosa dire, c’è chi minimizza come Denis Verdini:
“a parte Milano c’è stato un sostanziale pareggio”.
Ignazio La Russa riconosce che a Milano “c’è un problema, il ballottaggio è una partita tutta nuova per noi”..
Responsabilità – Per ora Berlusconi preferisce non parlare, in mattinata ha incontrato Letizia Moratti, poi è volato a Roma e ha convocato un nuovo vertice per le 19 a Palazzo Grazioli con l’intero stato maggiore del partito.
La delusione di aver perso le elezioni, ma soprattutto di aver dimezzato le preferenze a Milano, la sua città , è molto forte.
Ostilità e rabbia verso la Lega che, secondo il premier, è colpevole di non aver partecipato attivamente alla campagna elettorale milanese, la critica a Letizia Moratti di non essere stata capace a farsi apprezzare dai cittadini, rappresenterebbero secondo il premier le cause della sconfitta.
Matteo Oliviero