Dopo la designazione da parte dell’Eurogruppo del governatore della Banca d’Italia Mario Draghi alla guida della Bce, avvenuta ieri pomeriggio, oggi è arrivato anche il sì dei 27 ministri delle Finanze Ue riuniti oggi all’Ecofin. La nomina ufficiale spetta ora ai leader degli Stati membri il prossimo 24 giugno, sentiti i pareri del Parlamento europeo e del Consiglio direttivo della Banca centrale europea.
Designazione unanime. I ministri dell’eurozona hanno scelto Draghi all’unanimità. “È il degno successore di Trichet”, ha dichiarato il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker, che non si è visto arrivare nessun altra candidatura oltre quella del numero uno di Bankitalia.
Nonostante ciò, però, il terremoto generato dall’arresto del direttore generale dell’Fmi, Dominique Strauss-Kahn ha reso il tutto meno scontato, visto che nell’aria si è sollevata l’eventualità di una possibile candidatura di Draghi alla guida dell’Fmi.
L’idea alternativa, in realtà, circolava già da tempo in area euro, prima che la cancelliera tedesca Angela Merkel rendesse noto il suo appoggio a Draghi per la Bce. Ma da palazzo Koch le smentite non si sono fatte attendere, con Bankitalia che ha fatto sapere che il governatore “non è assolutamente interessato” a prendere il posto di direttore generale del Fondo monetario internazionale.
I tempi. Dopo la designazione formale da parte dell’Ecofin ci sarà poco più di un mese prima del via libera definitivo da parte dei capi di Stato e di governo della Ue, che si riuniranno a Bruxelles il prossimo 24 giugno, con il candidato ufficiale che dovrà sottoporsi all’esame del Parlamento europeo, sia rispondendo a una serie di domande scritte degli eurodeputati, sia presentandosi in audizione davanti alla commissione affari economici e monetari.
L’insediamento alla presidenza della Bce, poi, è previsto per il prossimo primo novembre, anche se in queste settimane autorevoli testate del mondo della finanza hanno parlato di un possibile anticipo delle dimissioni di Trichet, motivate da una certa esigenza di facilitare i tempi d’insediamento del nuovo presidente visto il periodo di crisi che ancora stiamo vivendo. Ma Juncker, a tal proposito, ha dichiarato: “Non se ne è parlato. Credo che Trichet rimarrà al suo posto fino alla fine del mandato”.
Marco Notari