Nella chiesa di Santa Maria del Pozzo di Somma Vesuviana (Na), a presenziare ai funerali di Melania Rea, la ventinovenne uccisa barbaramente da ignoti a Ripe di Civitella (Te) lo scorso 18 aprile, sono intervenute circa duemila persone.
Tanta la commozione tra coloro che la giovane mamma la conobbero come amica, ma anche per quelle persone che di lei furono semplicemente concittadine, almeno fino al giorno in cui Melania aveva deciso di seguire il marito Salvatore Parolisi in provincia di Ascoli Piceno, dove l’uomo è caporalmaggiore dell’esercito e istruttore delle reclute femminile al 235° Reggimento Rav Piceno.
La lettera – A fare da contorno al dolore di Somma Vesuviana, non solo fiori e foto atte a ricordare – semmai ce ne fosse stato il bisogno – la bellezza e la vitalità di una donna e una madre di cui fino a un mese fa non ci si sarebbe mai aspettata una fine del genere. Fuori dalla chiesa una lettera di una donna che si è firmata con il nome di Liliana recitava: “Alzo gli occhi al cielo e vedo troppi angeli: Sarah, Yara, Melania. Due bambine, una giovane mamma. Senza un perché. Tre angeli che avevano un forte motivo per rimanere su questa terra, crescere per vedere il mondo”.
Il riferimento è a Sarah Scazzi e Yara Gambirasio, le due ragazzine uccise a tre mesi l’una dall’altra e protagonista degli altri due gialli che hanno segnato la recente cronaca nera: con il caso di Melania, diventano così tre gli omicidi ancora irrisolti e circondati da enigmi apparentemente fin troppo complicati. Se nella vicenda della quindicenne di Avetrana, l’iter investigativo sembra essersi complicato con il passare dei mesi e i colpi di scena che hanno visto protagonisti i componenti della famiglia Misseri, nell’assassinio della tredicenne di Brembate di Sopra, il mistero è ancora più fitto: a quasi tre mesi dal ritrovamento del cadavere, nessun indagato, dubbi sul luogo del delitto e sull’arma utilizzata.
Per quanto riguarda, invece, Melania, nonostante il crimine sia avvenuto meno di un mese fa, il timore di tutti è che questa storia possa trasformarsi in un punto interrogativo sempre più radicato man mano che passino le settimane.
S. O.