Elezioni, Bersani festeggia: Ma quale pareggio? I vincitori siamo noi

Il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, appare rinato. Il risultato consegnato dalle urne lunedì sera ha – a suo avviso – certificato la crisi della coalizione di centrodestra e il buon stato di salute di quello di centrosinistra, dove il Pd – è la sua convinzione – raccoglie i risultati più soddisfacenti. “Il vincitore c’è eccome: è il centrosinistra e il Pd”, ha tagliato corto Bersani, che ha voluto così rispondere all’analisi fatta qualche ora prima da Denis Verdini che, in riferimento alle ultime tornate elettorali, ha parlato di sostanziale “pareggio” (se si eccettua il caso milanese) tra i due schieramenti. “Non arrivano al 2013“, ha affondato ancora il segretario del Pd, che ha rimarcato l’importanza di focalizzare tutta l’attenzione sui ballottaggi.

Bersani se la ride – “Mi hanno detto che non sorridevo il giorno delle elezioni, ma ora che sento parlare di pareggio rido di gusto“. Il segretario dei democratici, Pier Luigi Bersani, ha recuperato il buon umore. L’analisi fatta dal coordinatore del Pdl, Denis Verdini, che – snocciolando i risultati delle elezioni – ha parlato di sostanziale pareggio tra centrodestra e centrosinistra (“se si esclude Milano”) hanno disegnato sul volto dell’ex ministro dello Sviluppo economico un largo sorriso. Per lui, infatti, non ci sono dubbi: gli elettori che si sono recati alle urne hanno decretato un vincitore. E individuato un perdente.

La crisi del centrodestra –  “Non arrivano al 2013 – ha profetizzato Bersani riferendosi al governo – a questo punto o da domani si occupano dei problemi degli italiani o vadano a casa. Se non riescono a rianimare una maggioranza defunta, non c’è altra strada che le elezioni. L’alleanza si può rafforzare se uno perde e l’altro vince, ma se tutti e due perdono, c’è qualcosa che non gira”. Per il segretario del Pd, insomma, i magri risultati incassati dal Pdl e dalla Lega spianeranno la strada a una crisi lacerante, nella quale il centrosinistra potrà insinuarsi per dimostrare al Paese di essere in grado di tenere il timone.

Il trionfo milanese – Sul risultato “straordinario” registrato a Milano, Bersani non ha mancato di riconoscere il merito a Giuliano Pisapia, salvo poi aggiungere che la sua momentanea vittoria equivale a un trionfo anche per il Pd: “Era da 15 anni che a Milano non andavamo al ballottaggio – ha ricordato il democratico – Il merito va dato ovviamente a Pisapia, ma anche al Pd e alla gente che ha preso atto della politica fallimentare del governo”.

De Magistris da sostenere – E il caso Napoli, con il candidato democratico Morcone rimasto fuori dai giochi e con l’avanzata del dipietrista De Magistris? “Credo che Morcone – ha osservato Pier Luigi Bersani – sia una persona con grandi attitudini di governo, ma che abbia pagato l’handicap di una scarsa popolarità. L’obiettivo è comunque quello di non consegnare Napoli a Cosentino e a questo tutti insieme lavoreremo. Conosciamo i problemi di ricomposizione del centrosinistra a Napoli – ha ammesso il numero uno dei democratici  – e li affronteremo. Noi lavoriamo per una composizione del centrosinistra che renda possibile e vincente la candidatura di De Magistris”.

Maria Saporito