Sindaco di Napoli, non dell’Idv. ”Devo dare atto all’Idv del sostegno ma io non voglio essere il sindaco dell’Idv. Adesso ho solo un sogno, fare il sindaco di Napoli e per farlo bisogna fare un passo indietro rispetto ai partiti”. Luigi De Magistris, il candidato sindaco del capoluogo partenopeo che a sorpresa è riuscito a imporsi sul candidato di Pd e Sel Morcone al primo turno, guadagnandosi l’accesso al ballottaggio dove se la vedrà con Gianni Lettieri del Pdl, intervistato dal Messaggero, chiarisce il suo profilo nella corsa a primo cittadino di Napoli.
‘Il merito è tutto mio’. Quanto all’insperato risultato ottenuto, dichiara l’ex pm, “il merito è mio. Basta vedere i voti presi dalle liste e quelli presi da me: ho avuto un 11% in più dei partiti che mi sostenevano. E questo perché la gente ha capito che sono l’alternativa ai comitati di potere. Napoli – aggiunge De Magistris – ha scritto una pagina storica, più importante di quella di Milano, di un nuovo modo di fare politica. Ho avuto tutti contro: Morcone, Lettieri, Mastella hanno usato tutti i mezzi per danneggiarmi. Ma ce l’ho fatta e ora vedo intorno a me un entusiasmo che mi commuove”.
Dialogo con imprenditori e centri sociali. L’esponente Idv replica, dunque, a quanti lo accusano di essere un giustizialista al pari del suo leader Antonio Di Pietro: ”Mi sento più Masaniello che Robespierre. Io non sono un giustizialista – assicura l’ex pm – ho una cultura garantista: nella mia esperienza di magistrato ho usato pochissimo le richieste di misure cautelari. E so coniugare benissimo la parola libertà, per questo chiedo il voto ai moderati e ai liberali”. Infine, l’impegno per una città che “ha bisogno di smaltire i rifiuti e di riparare le buche delle strade, non ha bisogno dei partiti. Napoli può esplodere – conclude De Magistris – e serve una persona che sappie mediare i conflitti sociali, parlando sia con gli imprenditori sia con i centri sociali”.
R. E.