Gemelli nati a 30 giorni di distanza. Sono nati ad un mese di distanza l’uno dall’altro, ma sono fratelli gemelli. E’ il caso singolare che si è svolto alla Clinica Mangiagalli di Milano e che ha coinvolto una mamma comasca di 41 anni che ha partorito i due piccoli Gregorio e Leonardo. Il primo è nato prematuro alla 24/a settimana lo scorso 18 marzo, mentre il secondo (sempre prematuro) un mese dopo, il 18 aprile. Ora i due sono ricoverati in patologia neonatale e stanno bene. Al mondo non si contano molti altri casi come questo. Gli annali della medicina segnalano storie di gemelli partoriti in date diverse, a New Orleans nel 1995, a Edimburgo nel 2000. In Italia c’è stato un caso nel 2009 e nello stesso anno altri due gemelli sono venuti al mondo così nel Michigan. Ma questa volta la distanza fra le due nascite (1 mese) è da primato.
L’intervento e il parto d’urgenza. Per i medici la nascita di due gemelli è scientificamente rilevante. Alla 24esima settimana uno dei gemelli premeva per uscire dal grembo materno. Così la donna è stata portata d’urgenza in Mangiagalli. Il suo era un parto prematuro e dunque ad alto rischio, ma l’équipe guidata dal primario di Ostetricia, Luigi Fedele, con Fabio Mosca, il responsabile della patologia neonatale, hanno adottato una soluzione capace di tenere in vita i due piccoli. «Con grandissima cautela e la massima attenzione abbiamo tagliato il cordone ombelicale del primo, per fare in modo che l’altro continuasse a crescere nella pancia della mamma — spiega Manuela Wally Ossola — l’intervento è riuscito e Leonardo, il gemello, è nato, alla 28esima settimana di gestazione». Gregorio al momento della nascita pesava 650 grammi e aveva una insufficienza respiratoria. Ora è arrivato a 1 chilo e 520 grammi e respira bene. Leonardo, che pesava 1 chilo e 80 grammi alla nascita, adesso è di 1 chilo e 535 grammi. «Come tutti i piccoli prematuri, sono seguiti 24 ore su 24 — spiega il professor Fabio Mosca, il neonatologo — la mamma viene in ospedale tutti i giorni». Probabilmente i due gemelli potranno vedere la loro casa a luglio-agosto.
Le speranze per i parti gemellari. “La nostra non è stata una scelta premeditata – racconta il primario di Ginecologia della Mangiagalli, Luigi Fedele – Siamo stati aiutati da una serie di circostanze favorevoli. In questi casi un medico si augura sempre che dopo l’espulsione del primo gemello il travaglio si spenga, ma questo avviene pochissime volte. Siamo stati fortunati – assicura Fedele – perchè una volta espulso il primo gemello i germi risalgono e infettano la cavità dell’utero e si può scatenare una sepsi nella donna, mentre il travaglio è inevitabile. In questo caso, con i farmaci, tanto riposo e tanta fortuna siamo riusciti a rimandare il secondo parto”. Questo caso migliora le prospettive per il futuro, mentre “i parti gemellari nelle corsie italiane continuano ad aumentare, sia per l’aumento dell’età media delle neo mamme, sia per il ricorso massiccio alle tecniche di fecondazione assistita”, osserva il primario.
Adriana Ruggeri