Quarto, candidato Pdl in carcere: viene eletto con quattrocento voti

Le amministrative 2011 potrebbero essere ricordate per l’elezione a sindaco di Milano di uno che era stato indicato, in maniera calunniosa, come un amico dei terroristi ma anche per la vittoria nel Consiglio comunale di Quarto, comune in provincia di Napoli, di uno che è accusato di essere vicino alla camorra e stavolta non a causa delle dicerie delle malelingue, ma perché il neoconsigliere si trova già in carcere. I suoi elettori non potranno vedere dietro i banchi dell’aula consiliare, ma avranno il conforto di sapere che è al sicuro dietro le sbarre. Il protagonista di questa storia che avrebbe dell’assurdo se non fosse capitata in Italia, paese che ormai da anni sembra un palcoscenico beckettiano, si chiama Armando Chiaro.

Capolista Pdl – Fino a due settimane fa, Chiaro è stato coordinatore del Popolo della Libertà nel comune di Quarto, ma poi lo scorso 3 maggio i magistrati Marco Del Gaudio, Antonello Ardituro e Maria Cristina Ribera hanno ordinato l’arresto dell’uomo insieme ad altre trentanove persone ritenute vicine al clan Polverino.
Chiaro, nello specifico, è stato arrestato con l’accusa di essere il punto di riferimento per il clan cammorristico: in cima all’agenda del politico vi erano gli interessi della malavita.
Il coordinatore del Pdl, tuttavia, è rimasto inserito nelle liste dei candidati, addirittura come prime preferenza. Saperlo in carcere non ha dunque scoraggiato i suoi estimatori che, dopo aver affisso manifesti con la scritta ‘Forza Armando‘, lo hanno eletto con ben quattrocento voti.
Da sottolineare che il candidato sindaco per il centrodestra, Massimo Carandente Giarrusso, che ha vinto al primo turno con il 60% delle preferenze, si era negli scorsi giorni adoperato in un’opera di dissuasione nei confronti dei propri elettori invitandoli a non votare Chiaro. Ma l’appello è caduto nel vuoto, anzi in un certo senso ha danneggiato lo stesso Giarruso. Pur avendo stravinto, grazie al voto disgiunto il sindaco ha preso il cinque percento in meno dei voti: il centrodestra ha ottenuto il 65,94% delle preferenze, mentre il sindaco si è dovuto accontentare del 60,52%.
La speranza, adesso, è che a nessuno venga in mente di fare forza sull’investitura da parte del popolo, per legittimare la figura di Chiaro.

Simone Olivelli