Elezioni a Milano: Sallusti fa le pulci a Formigoni. Ma il governatore non ci sta

Il direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti, ha ieri tentato di individuare le cause del crollo dei consensi di Letizia Moratti. Lo ha fatto in un editoriale piccato, in cui il giornalista ha sostanzialmente puntato il dito contro il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, e la sua area politica di riferimento: Comunione e liberazione. Sarebbero loro – a giudizio di Sallusti – i responsabili della caduta libera della signora Moratti, poco sponsorizzata dal numero uno del Pirellone. Un je accuse a cui Roberto Formigoni ha tempestivamente replicato: “Facciano un po’ l’esame di coscienza – ha detto riferendosi a quanti hanno contribuito ad alzare i toni nell’ultima campagna elettorale – Abbiamo candidato 5 rappresentanti e abbiamo tutto l’interesse che la Moratti vinca“.

Il tradimento di Formigoni – Lo smunto risultato incassato da Letizia Moratti a Milano ha messo di cattivo umore molte persone. Tra queste il direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti, che ha ieri tentato di ripercorrere le tappe più significative della campagna elettorale per giungere all’individuazione del problema. Chi – si è sostanzialmente chiesto il giornalista – potrebbe aver “tradito” la Moratti, boicottandola al punto da incitare i propri elettori a non votarla? Un nome che il direttore ha, ovviamente, cercato all’interno della coalizione di centrodestra e che ha pensato bene di individuare nel governatore della Lombardia, Roberto Formigoni.

La replica del governatore – Sarebbe lui, a detta di Sallusti, il “giuda” co-responsabile della “disfatta” della Moratti; lui avrebbe cioè messo la faccia nella campagna a sostegno del sindaco uscente in modo talmente poco convinto da spingere i militanti di Cl a non votarla. Una tesi che ha fatto infuriare il diretto interessato. “Spiace – ha replicato Formigoni – che questo attacco avvenga dalle colonne di un giornale che poche settimane fa, in prima pagina, invitava non a votare Berlusconi ma quel Lassini (ideatore dei manifesti ‘Via le Br dalle Procure’, ndr) che è stato causa di un atteggiamento di disagio di tanti nostri elettori”.

Cl al di sopra di ogni sospetto – “Alcuni illustri esponenti del Pdl che hanno alzato i toni molto sopra le righe e che oggi – ha continuato il governatore della Lombardia – cercano di scaricare un po’ vilmente la responsabilità su altri, accusando Cl e la Lega, facciano un po’ l’esame di coscienza. Noi – ha continuato il numero uno del Pirellone – non siamo masochisti, mi spiace deludere chi lo pensava, gli amici di Cl hanno candidato cinque rappresentanti che fanno politica con me, partecipando a Rete Italia, che saranno tutti eletti se, come speriamo, la Moratti vincerà le elezioni. Abbiamo avuto due assessori nella giunta Moratti e ne avremo ancora – ha insistito Formigoni – se la Moratti vincerà le elezioni”. Come dire: abbiamo tutto l’interesse che la signora rimanga a palazzo Marino.

Il disagio degli elettori – Non solo: per demolire completamente il teorema di Sallusti, il presidente della Regione Lombardia ha tentato di fornire la sua spiegazione: “Abbiamo ricevuto un segnale di delusione dalla nostra gente – ha detto – Una parte dei nostri elettori ha pensato che questa fosse l’occasione buona per mandare un segnale al governo e alle forze di maggioranza. Una fetta dei nostri elettori non è andata alle urne. Dobbiamo parlare con franchezza – ha concluso Formigoni – e dire abbiamo capito il vostro disagio, scusateci”.

Maria Saporito