Autorizzata a masturbarsi al lavoro. Potrà masturbarsi sul luogo di lavoro e navigare su siti porno. E’ la notizia sorprendente che arriva dal Brasile, dove al termine di una battaglia legale durata più di due anni, il tribunale del lavoro di Vila Velha (nello stato dell’Espirito Santo) ha riconosciuto ad una donna di essere affetta da un raro disturbo sessuale che la obbliga a cercare l’orgasmo in continuazione, fino a 47 volte al giorno. Al giornale sudamericano la donna ha raccontato: “Quando mi è successo – ha confessato – ho cominciato a pensare che la situazione non fosse normale e ho deciso di chiedere aiuto“. La notizia imbarazzante, diffusa qualche giorno fa dal quotidiano North Regiao, ha fatto presto il giro del mondo sul Web.
Il caso della donna brasiliana. Ad Ana Catarina Silvares Bezerra, la donna 36enne di professione contabile e madre di tre figli, i medici hanno riscontrato un’alterazione della corteccia cerebrale che le dà un’ansia irrefrenabile quando non può arrivare all’orgasmo con una frequenza quasi continua. Il tribunale le ha concesso 15 minuti di sosta ogni 2 ore durante la quale è autorizzata a guardare materiale porno sul computer aziendale per facilitare la masturbazione. Secondo il Journal of Sexual Medicine la malattia di cui soffre la brasiliana si chiama “sindrome di eccitazione genitale persistente“, una condizione rara caratterizzata da sensazioni non provocate, persistenti e intrusive di eccitazione genitale che, se non sono soddisfatte da uno o più orgasmi, possono provocare stati di depressione o ansia“.Le cause di questo disturbo non sono state individuate, anche se talvolta vi è una correlazione con un’infiammazione o un’infezione nell’area pelvica, che stimola costantemente la zona clitoridea, e non esiste neppure una cura che riesca a frenare l’eccitazione. Tuttavia grazie a cocktail di tranquillanti la trentaseienne brasiliana è riuscita a limitare i danni e a contenere il suo stato d’ansia: adesso riesce a masturbarsi “solo” 18 volte al giorno.
Un caso non isolato. Una storia che ricorda quella raccontata nel 2007 al “News of the World” dalla 24enne londinese Sarah Carmen: in quel caso, però, erano le vibrazioni (dal passaggio di un treno al soffio del phon) a scatenarle fino a 200 orgasmi al giorno. Descritta per la prima volta nel 2001 dalla dottoressa Sandra Leiblum dell’Università del New Jersey, da allora la “sindrome da eccitazione sessuale persistente” è stata riconosciuta in un numero sempre crescente di donne, come spiega la dottoressa Alessandra Graziottin (Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell’Ospedale San Raffaele Resnati di Milano) in uno studio congiunto con la Leiblum.