Circo e danza contemporanea per il Torinodanza Festival 2011

Torino si trasforma nella capitale della danza, dal 5 settembre al 4 dicembre prossimi, grazie al festival di danza promosso dalla Fondazione del Teatro Stabile con il sostegno della Compagnia di San Paolo, della Regione Piemonte e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Tre mesi densi di appuntamenti per indagare l’eterogenea e complessa fisionomia della danza contemporanea, in compagnia dei protagonisti della scena coreografica mondiale.

«Torinodanza 2010 – ha dichiarato Gigi Cristoforetti, Direttore artistico del Festival – sembra lontano, come il teatro di danza di Alain Platel, con i suoi interpreti che incarnano l’umana imperfezione ma trovano sempre solidarietà e bellezza. Eravamo ancora in un mondo di dolore vivo ma affrontabile, avevamo davanti agli occhi la possibilità di una riconciliazione, morale e sociale. Non era ancora completamente morta, forse, Pina Bausch, con le sue donne e i suoi uomini così vicini a noi. Oggi siamo quasi sopravanzati dalla dissoluzione sociale, l’inquietudine per il nostro status di cittadini si sovrappone a quella per i destini individuali. Ogni proiezione razionale appare infondata, ogni calcolo può immediatamente evaporare nella nebbia del presente».

Quattro i nuclei tematici che andranno a comporre la stratificata offerta culturale del “Torinodanza Festival”: Miti che presenterà le creazioni di maestri di primissimo piano, Italian Dance Platform che richiamerà nel capoluogo piemontese le migliori compagnie nazionali e del territorio, tra artisti affermati ed emergenti. E, ancora, 2 Week End CircoContemporaneo che offrirà le proposte più curiose legate al circo, e Al femminile, che esplorerà le fascinazioni del linguaggio coreutico declinato da tre protagoniste della danza internazionale.
«Quale può essere il baricentro etico ed estetico di un festival nel 2011? – ha continua Cristoforetti -. Pur continuando a collocare Torinodanza all’interno di una consapevole analisi degli stili di danza, ci siamo lanciati nella programmazione più visionaria di questi ultimi dieci anni di storia del festival, immaginando che in certe invenzioni oniriche, quasi lunari, l’arte recuperi la propria funzione evocatrice: di un’altra dimensione del reale, per esempio. Sarebbe uno dei compiti della politica, ma di questo bisogno primario sono oggi coscienti solo gli artisti».

Per informazioni: www.torinodanzafestival.it

Valentina De Simone