Ivrea, detenuto in fuga si costituisce

Una breve visita alla mamma malata. Nella giornata di martedì, mentre lo stavano trasportando dal carcere di Ivrea a Milano, era riuscito, strattonando e spingendo gli agenti della Polizia Penitenziaria, a liberarsi ed a fuggire. Scopo della fuga, l’opportunità di andare a trovare la mamma, malata in maniera grave. Un’evasione in piena regola, insomma, ma che è durata solo qualche giorno. Dopo la visita alla madre, il fuggiasco si è infatti costituito questa notte presso il carcere di Ivrea, riconsegnandosi ai propri carcerieri. L’uomo era finito dietro le sbarre a causa di una condanna definitiva per rapina che si estinguerà nel 2013.

Soddisfazione per il Seppe. Donato Capece, segretario generale del Seppe, sottolinea l’ottimo lavoro eseguito dalla Polizia Penitenziaria. “E’ stata premiata”, dice Capece in una nota, “l’opera di convincimento che alcune unità della Polizia Penitenziaria hanno giustamente ritenuto di adottare con i suoi familiari, anche sottolineando le inevitabili gravi conseguenze che l’evasione e la latitanza avrebbero comportato”. A proposito dello stato delle carceri italiane, Capece approfitta dell’occasione per rimarcare come ci sia l’esigenza di “arrivare a definire circuiti penitenziari differenziati in relazione alla gravità dei reati commessi, con particolare riferimento al bisogno di destinare, a soggetti di scarsa pericolosità o che necessitano di un percorso carcerario differenziato (come i detenuti con problemi sanitari e psichiatrici), specifici circuiti di custodia attenuata e potenziando il ricorso alle misure alternative alla detenzione per la punibilità dei fatti che non manifestano pericolosità sociale”.

Gianluca Bartalucci