Si chiama Emanuele Alfano, ha 41 anni e nel suo passato vi è anche un’esperienza al seminario, da cui però uscì perché ritenuto non idoneo al sacerdozio. Quali siano stati i motivi esatti per cui l’uomo non fu ritenuto adatto al sacramento non sono ben chiari, tuttavia leggendo le accuse che gli inquirenti che indagano sulla vicenda di don Riccardo Seppia, il prete pedofilo accusato di abusi sessuali e cessione di sostanze stupefacenti, qualche sospetto nasce.
Alfano da tempo ormai era impegnato tra il lavoro di barista e quello di croupier. Ed è stato proprio poco prima di imbarcarsi su una nave da crociera che l’ex seminarista è stato fermato e arrestato.
Minori pagati – Il quarantunenne è stato subito trasferito nel carcere di Marassi, lo stesso penitenziario in cui si trova da diversi giorni l’ex prete. Alfano è considerato un complice di don Seppia, ma nello stesso momento un protagonista dell’inquietante vicenda: l’ex seminarista avrebbe usufruito del sesso con i minori, dando loro in cambio del denaro. Per lui le accuse formalizzate degli inquirenti sono di induzione alla prostituzione minorile e favoreggiamento.
Già negli scorsi giorni la sua figura era finita sulle prime pagine dei giornali per essere il confidente del parroco: era proprio con Alfano che don Seppia si vantava delle sue conquiste ottenute in cambio di cocaina, fu proprio a lui che inviò il messaggio in cui il curato, facendo riferimento a un chierichetto sedicenne, dichiarava: “Ormai è fatta, l’ho baciato in bocca con la lingua“.
Dettaglio questo smentito dall’interessato che comunque nel corso dell’interrogatorio a cui è stato sottoposto non ha potuto fare altro che confermare il comportamento disdicevole del prete e gli abusi perpetuati su diversi ragazzini.
Alfano, che tra poche ore verrà ascoltato nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia, era anche il destinatario delle invocazioni demoniache effettuate da Seppia che spesso lo salutava dicendo: “Che Satana sia con te“.
S. O.