Famiglia Cristiana: Dal premier arroganza a reti unificate

Roma – Il settimanale cattolico Famiglia Cristiana all’attacco di Berlusconi e “il giornalismo che si genuflette” e i ritardi dell’Agcom nell’affrontare lo scandalo. Calderoli intanto svela le “sorprese“: “decentramento dei ministeri, riforma del fisco e Senato federale“.

Famiglia Cristiana attacca il premier – Dopo l’occupazione televisiva di Berlusconi in vista dei ballottaggi di Napoli e Milano, il settimanale cattolico Famiglia Cristiana esprime oggi tutta la sua indignazione per l’occupazione televisiva compiuta l’altra sera da Silvio Berlusconi. “Ieri sono state scritte due brutte pagine: una da un primo ministro e proprietario di televisioni che si arroga prerogative inaccessibili agli avversari politici; l’altra da un giornalismo tv che non tiene dritta la schiena ma si genuflette“.
“E’ stata un’arroganza a reti unificate”, e sulle “cinque interviste in un colpo solo” Vecchiato osserva che “è stato lui a imporle. Un primo pacchetto ai tre tg di mediaset, che sono cosa sua sebbene Berlusconi sostenga da sempre di non interessarsi alle sue aziende, almeno in prima persona.
Evidentemente ci sono altre persone cui basta ricevere una telefonata, pronte a obbedir tacendo. Poi i due maggiori tg della Rai, primo e secondo: e qui il discorso, già parecchio delicato, ulteriormente si complica
“.
Si complica”, aggiunge Famiglia Cristiana, perché “esiste una Agcom che dovrebbe fissare le regole della comunicazione e, in caso di irregolarità, punire gli inadempienti. Già il fatto che il premier irrompa nella campagna per Milano e Napoli usando le reti di sua proprietà dovrebbe far ricordare che c’è un piccolo inciampo, chiamato conflitto di interessi. Ma tutti zitti. E lo stesso, ciò che è peggio, per le reti a canone. Pare che la commissione debba riunirsi mercoledi prossimo, lasciando che nel frattempo Berlusconi faccia altri monologhi davanti a reverenti cronisti“.

Matteo Oliviero