Standard & Poor’s : Italia, crescita troppo debole e assenza di riforme

Roma – L’agenzia Standard & Poor’s  conferma il rating A+ al debito a lungo termine ma si mostra pessimista per un “potenziale ingorgo politico che potrebbe contribuire ad un rilassamento della sua gestione”. Tremonti: “Il Paese rispetterà i suoi impegni, non c’è alcun rischio di paralisi politica“. Bersani: “Invece di parlare a vanvera di Stalingrado, si dovrebbero attuare le necessarie riforme”.

L’analisi di Standard & Poor’s – Mentre la maggioranza è occupata con i ballottaggi, i zingari, le moschee, Pisapia e prima ancora giustizia, intercettazioni, lodi Alfano, dall’agenzia di rating arriva la doccia gelata per il nostro paese.
L’agenzia infatti ha tagliato l’outlook dell’Italia “da stabile a negativo”, confermando il rating A+ al debito a lungo termine. “Ma le attuali prospettive di crescita sono deboli e l’impegno politico per riforme che aumentino la produttività sembra incerto e il potenziale ingorgo politico potrebbe contribuire ad un rilassamento nella gestione del debito pubblico. Come risultato crediamo che le prospettive dell’Italia per ridurre il debito pubblico siano diminuite“.
Per questo motivo, il debito dell’Italia potrebbe ristagnare agli attuali alti livelli. Se il governo riesce ad ottenere sostegno politico per l’attuazione di riforme strutturali a favore della competitività, ponendo le basi per una crescita economica più elevata ed una più veloce riduzione del debito, i rating potrebbero rimanere al livello attuale“.

Insufficienti le riforme – Standard & Poor’s ritiene che “le misure strutturali attuate nel 2010 e quelle contenute nel Piano Nazionale di Riforma recentemente aggiornato non siano sufficienti a stimolare la crescita economica nel medio termine. Inoltre la crescente fragilità dell’attuale coalizione di governo renda più impegnativa la tempestiva attuazione delle riforme strutturali più significative che favoriscono la crescita. Se la debole crescita economica dovesse persistere il risultato di bilancio probabilmente non raggiungerà in modo significativo gli obiettivi del governo e quindi farà deragliare il piano di riduzione del debito contenuto nel Programma di Crescita e Stabilità“.

La risposta di Tremonti – Tremonti replica con una promessa:  “L’Italia rispetterà i suoi impegni, le valutazioni espresse e confermate nei giorni scorsi dalle principali organizzazioni internazionali sono molto diverse da quelle espresse oggi da Standard & Poor’s”.
Per quanto riguarda l’economia, il governo ha avviato ed intensificherà il ciclo di interventi riformatori; per quanto riguarda il bilancio pubblico, sono in avanzata fase di preparazione i provvedimenti mirati al rispetto dell’obiettivo di pareggio di bilancio per il 2014. Questi avranno entro luglio l’approvazione da parte del Parlamento“.

Bersani attacca il governo –Mentre chi dovrebbe governare chiacchiera a reti unificate di Stalingrado e amenità varie, Standard and Poor’s annuncia le sue nuove decisioni. Non c’è bisogno delle agenzie di rating per sapere che il paese deve liberarsi urgentemente dalle divagazioni e dalle cialtronesche vanaglorie personali di cui è vittima e deve assolutamente concentrarsi su una diversa politica economica e su un programma stringente di riforme. Lo diciamo da tempo: con meno di questo si annunciano problemi serissimi“.

Matteo Oliviero