Ha appena dieci anni e già le idee ben chiare: Wikipedia, l’enciclopedia on line nata il 15 gennaio del 2001 e gestita dall’organizzazione no profit “Wikipedia Foundation”, punta a diventare patrimonio mondiale dell’Unesco. A rivelarlo in un’intervista all’agenzia stampa tedesca Dpa, il suo fondatore, John Wales, che soddisfatto ha dichiarato: «Sarebbe uno straordinario riconoscimento per tutte quelle migliaia di persone che hanno lavorato a Wikipedia. E sarebbe anche un segnale di sensibilizzazione nei confronti della libera conoscenza. La libera enciclopedia non è soltanto un sito web ma un fenomeno culturale, e per questa ragione può puntare a un riconoscimento che l’Unesco ha assegnato non solo a cose fisiche, ma anche al flamenco o alla cucina francese. Vengono riconosciuti come patrimonio mondiale anche le idee, i movimenti o i concetti».
Wikipedia vanta attualmente oltre un milione di voci in inglese, francese e tedesco, e circa seicento mila voci nella lingua Hindi, la più importante dell’India dove, proprio per questo motivo, quest’anno si aprirà una sede dell’enciclopedia.
«Più Wikipedia diventa matura, più le voci richiedono conoscenze specifiche approfondite», ha continuato Wales, riferendosi alla diminuzione dei contributi volontari in quei paesi dove è più massiccia la presenza dell’enciclopedia. «Certo – ha aggiunto – va anche migliorata la semplicità della procedura di accesso alle modifiche di una voce, perché se l’interfaccia è troppo complessa, scoraggerà certamente le persone meno avvezze alla tecnologia». E per quel che riguarda la pubblicità, infine, il fondatore non ha alcun dubbio: «Wikipedia nasce come una biblioteca, una scuola o una chiesa e non c’è spazio per la pubblicità. Nel caso di un’attività commerciale non ci vedo niente di strano ma noi siamo una società ‘non profit’ e i nostri contenuti non possono essere indirizzati dagli eventuali inserzionisti. Se accettassimo la pubblicità – ha concluso – la nostra immagine nel mondo cambierebbe radicalmente».
Valentina De Simone