Don Riccardo Seppia, dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere in occasione dell’interrogatorio di garanzia, ha parlato ieri con il sostituto procuratore Stefano Puppo.
L’ex prete, che da una settimana si trova in una delle celle del carcere di Marassi perché accusato di abusi sessuali sui minori e cessione di sostanze stupefacenti, ha sostanzialmente negato di avere avuto relazioni ambigue con minorenni, confermando nello stesso tempo la conduzione di un’esistenza ben lontana da quella che dovrebbe caratterizzare un sacerdote.
Il detenuto, che negli scorsi giorni è stato sospeso tempestivamente con un provvedimento ratificato dal cardinale Angelo Bagnasco, ha dichiarato: “Sono malato di sesso, ma mai con minori“.
Vizi, ma non reati – Sembrerebbe essere questa la linea difensiva decisa da Riccardo Seppia insieme al proprio legale, l’avvocato Paolo Bonanno. Queste in sintesi le dichiarazioni rilasciate dall’ex prete: “Sono omosessuale e sieropositivo, faccio uso di cocaina, ho fatto sesso con adulti, ma mai con minorenni, non ho mai adescato bambini di 10 anni”.
L’ex parroco della chiesa di Santo Spirito a Sestri Ponente, però, secondo gli inquirenti avrebbe partecipato anche a un’orgia insieme all’ex seminarista quarantenne, oggi croupier, Emanuele Alfano, arrestato un paio di giorni fa e a un ragazzo egiziano che all’epoca dei fatti sarebbe stato minorenne.
A inchiodare Seppia sarebbero state appunto le parole degli altri due partecipanti che dunque smentirebbero l’ex prete.
Possibile nuova accusa – Dopo l’ammissione della propria sieropositività, per Riccardo Seppia potrebbe aggiungersi anche l’accusa di lesioni e tentato omicidio, nel malaugurato caso in cui qualcuno tra coloro che ebbero rapporti con l’ex prete sarebbe stato colpito dal contagio.
Il detenuto ha poi parlato della propria esperienza con la droga, ammettendo la forte dipendenza ma escludendo che per rifornirsi della cocaina abbia mai sfruttato la buona fede dei parrocchiani: “L’ho sempre comprata con i miei soldi, non ho mai toccato le offerte della chiesa”.
S. O.